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Affari Europei
Catalogna, spot provocatorio con Franco. Si muove il fronte anti indipendenza

Catalogna, il dittatore Franco: "Non andate a votare"

Le città della Catalogna si sono svegliate questa mattina sotto lo sguardo severo dell'ex dittatore spagnolo Francisco Franco, che da migliaia di manifesti 'ordina' ai catalani di non andare a votare al referendum del primo ottobre sull'indipendenza. E' la campagna provocatoria avviata da 'Repubblica des de Baix', la Repubblica dal basso, un'associazione della sinistra indipendentista nel giorno dell'81mo anniversario del colpo di stato di Franco contro la Seconda Repubblica spagnola, che poi soffoco' nel sangue della Guerra Civile del 1936-39, seguita da 40 anni di dittatura. "Non Votare", ordina il 'generalissimo' dai cartelli: "L'1 Ottobre, No alla Repubblica!".

Campagna provocatoria della sinistra indipendentista

La campagna di manifesti con Franco, ha spiegato l'ex-deputato regionale della sinistra indipendentista Antonio Banos, "punta a scuotere le coscienze. Gente come Franco non voleva una Repubblica. E ci ha portato a 40 anni di dittatura". "Abbiamo buona memoria, sappiamo che è uno stato erede del franchismo che non vuole lasciarci votare", ha scritto in un tweet Republica des de Baix. Puigdemont ha annunciato che nel referendum sarà chiesto ai catalani se vogliono che la Catalogna diventi una Repubblica indipendente. Rajoy ha dichiarato "illegale" il referendum in nome della costituzione adottata nel 1978 fra dittatura e democrazia e affermato che usera' "ogni mezzo a sua disposizione" per impedirne lo svolgimento.

Catalogna, cambia il capo della polizia: arriva un indipendentista

Nel frattempo esplode la polemica sulle forze dell'ordine catalane. E' un indipendentista convinto il nuovo capo dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, Pere Soler, nominato dal governo del presidente secessionista Carles Puigdemont dopo le dimissioni annunciate per 'motivi politici' del suo predecessore Albert Batlle, considerato vicino al partito socialista, contrario all'indipendenza. I Mossos d'Esquadra secondo diversi analisti potrebbero avere un ruolo cruciale nel previsto scontro fra il governo catalano e quello spagnolo al momento del referendum sull'indipendenza annunciato da Puigdemont per il primo ottobre, e dichiarato "illegale" dal premier spagnolo Mariano Rajoy. La corte costituzionale di Madrid e la giustizia spagnola potrebbero ordinare ai Mossos, che dipendono dal governo catalano, di agire contro le direttive di Puigdemont e dei suoi ministri. In vista delle tensioni del referendum venerdì il presidente catalano ha nominato un indipendentista d'acciaio, Joaquim Forn, ministro regionale degli interni al posto del moderato Jordi Jane'. Soler è stato dal 2013 al 1016 direttore dei servizi peniteziari catalani.

Ma si muove il fronte anti indipendentista

Dai racconti provenienti da Barcellona e dintorni potrebbe sembrare che il 100% dei catalani voterà sì al referendum. Ma non è proprio così. In realtà esiste un fronte di cittadini che si sentono sia catalani sia spagnoli. "Una maggioranza silenziosa", come la descrive Alex Ramos di Societat Civil Catalana, che si batte per votare "no" al referendum. Una maggioranza messa a tacere dalla retorica indipendentista ma che potrebbe a sorpresa far sentire la sua voce alle urne.

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