Affari Europei
Francia, il bipartitismo é morto. Bruxelles teme il referendum sull'Ue
Francia, al ballottaggio andranno Macron e Le Pen, ma a Bruxelles temono che il voto si trasformi in un referendum sull'Ue. E intanto Mosca e l'Isis
Gli elettori francesi hanno parlato, al secondo turno di queste presidenziali andranno Emmanuel Macron, fondatore di En Marche! (23,8%) e Marine Le Pen (21,6%), la donna forte di Francia, leader del Front National. Al terzo posto si é classificato Francois Fillon, candidato dei Repubblicani, mentre Jean Luc Melenchon, il rivoluzionario che incarna l'ala della sinistra estrema, é arrivato quarto. Ultimo Benoit Hamon, uomo dei Socialisti.
Voto storico per la Francia
Ci sono due certezze in queste elezioni presidenziali francesi. La prima é che i partiti tradizionali, quello repubblicano-gollista e quello socialista, sono scomparsi dai radar della politica. Il secondo é che il ballottaggio per scegliere il futuro inquilino dell'Eliseo sarà un referendum sull'Unione europea, l'appartenenza alla casa comune e alla moneta unica.
La fine del bipartitismo in tutta Europa
Il crollo dei partiti tradizionali é una tendenza che coinvolge quasi tutta l'Europa. In Spagna Podemos e Ciudadanos hanno messo in ombra il Partito popolare e quello Socialista. In Italia il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord raccolgono più voti (almeno in alcuni sondaggi) del Partito democratico e di Forza Italia. In Grecia il governo Tsipras ha relegato nel dimenticatoio i vecchi partiti causa del quasi-crack della Repubblica ellenica. Tiene solo la Germania, dove l'economia fiorenze aiuta Spd e Cdu a mantenere il duopolio.
La Francia dice addio al bipartitismo
Anche in Francia Macron e Le Pen hanno dato il ben servito a Fillon e Hamon. Al ballottaggio infatti andranno, per la prima volta nella storia della Repubblique, due candidati che non appartengono agli storici schieramenti usciti dalla Seconda guerra mondiale: quello socialista e quello popolare-gollista.
Macron uomo dei moderati conquista il Centro
Emmanuel Macron, ex ministro dell'Economia di Hollande, ha saputo coagulare attorno a sé il centrodestra e il centrosinistra, proponendo un programma moderato (questa é l'aggettivo preferito dallo stesso Macron) in grado di rassicurare sia l'elettorato deluso dal Ps di Hollande (uno dei presidenti più criticati della storia) e quello repubblicano, infastidito dal tentativo di Sarkozy di ritornare in sella e disgustato dallo scandalo Penelopegate.
Le Pen, la pasionaria che piace agli estremi
Marine Le Pen é stata invece in grado di raggruppare attorno a sé i delusi dei partiti tradizionali, quelli che vorrebbero dare alla Francia una scossa, non importa in che direzione. La pancia della della Repubblica, impoverita dalla crisi, che non vuole vedere gli immigrati nelle strade delle città e che teme una islamizzazione della società. Ma é anche la stessa Francia che ha nostalgia della propria grandeur, della Repubblica potenza economia e militare mondiale, non soggetta alle regole europee.
Europa pomo della discordia al ballottaggio
Giá, l'Europa. E' stato uno dei temi di dibattito durante gli scontri televisivi e non c'é dubbio che essere euroscettici, di questi tempi, paga elettoralmente. Lo si vede con l'exploit della leader del Front National, ma anche con l'ottimo posizionamento di Jean Luc Melenchon, leader dell'estrema sinistra, deciso a rottamare Bruxelles e l'euroburocrazia.
Europa sí o Europa no
E ora che si apre la campagna elettorale per il ballottaggio una cosa é certa, gran parte dei dibattiti saranno sull'Unione europea, sulla gestione (comunitaria) dei migranti e sull'economia in declino (causa, secondo il Fn, dell'euro-marco). Da una parte l'euroscettica Le Pen, dall'altra l'euro-convinto Macron. A Bruxelles temono proprio questo, che un voto nazionale si traduca in un referendum sull'Unione europea. Ma é inevitabile.
Mosca e l'Isis guardano interessati allo scontro
Alla Commissione e al Consiglio tuttavia non sono preoccupati per le sorti dell'Eliseo. Da domani tutti i leader politici, a parte quelli del Fn, faranno campagna per Emmanuel Macron. Dai Repubblicani fino ai socialisti l'obbiettivo primario sará quello di fare muro contro l'ascesa di Marine Le Pen. E i numeri sono tutti dalla parte del leader di En Marche!. La strada per il ballottaggio tuttavia é ancora lunga e tutto puó succedere. Anche perché nell'ombra si muovono forze oscure: Mosca e l'Isis, entrambi grandi sostenitori della donna forte di Francia.