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Affari Europei
Grandi (Unhcr) ad Affari: “La Grecia rischia di essere un campo profughi”

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

Commissario Grandi, oggi qui al Parlamento europeo si é parlato della necessità di tutelare in modo particolare le donne che scappando dalla guerra arrivano in Europa. Perché hanno bisogno di protezioni particolari?
“Perché durante i viaggi della speranza possono essere vittime di abusi di ogni genere da parte dei trafficanti di uomini. Per questo servono percorsi sicuri per chi vuole richiedere asilo e strutture particolari, con personale formato, per accoglierle. Oggi oltre il 20% delle famiglie siriane che arriva in Europa é guidato da donne, molte ragazze hanno figli al seguito, a volte sono incinte. Sono soggetti che sono più a rischio e che quindi hanno bisogno di tutele particolari”.

Con la chiusura delle frontiere lungo la rotta balcanica c'é il rischio concreto che la Grecia diventi un grande campo profughi?
“Il rischio c'é ed é molto forte. Io sono stato in Grecia e ho parlato a lungo con il premier Tsipras della situazione preoccupante, situazione che ho segnalato a livello europeo varie volte. D'altronde era inevitabile che chiudendo le frontiere balcaniche la Grecia sarebbe diventata il collo di bottiglia di tutti i flussi di rifugiati provenienti dalla Turchia”.

Quali sono i rischi di una situazione simile?
“I rischi sono molti. Prima di tutto che queste persone cerchino altre vie per raggiungere il cuore dell'Europa. I flussi migratori sono come l'acqua, prima o poi trovano una via per arrivare a destinazione. Il secondo rischio é che la Grecia non riesca a fornire il tipo di assistenza necessaria a queste persone. Atene ha grossi problemi economici e il suo sistema di accoglienza é messo a dura prova”.

Cosa state facendo per aiutarla?
“Con l'appoggio della Commissione europea stiamo lavorando alacremente per aiutare il governo ellenico a fare fronte a questa crisi. Siamo sul campo con un'operazione molto vasta. É la prima volta nella storia dell'Alto commissariato in cui una operazione umanitaria si svolge sul territorio dell'Unione europea”.

É un'operazione che continuerà nel tempo?
“É fondamentale che l'Unhcr e la Commissione continuino a stare a fianco di Atene. Accogliere con dignità i rifugiati é importantissimo”.

Secondo lei c'é un nesso tra l'ascesa dei movimenti populisti in Europa e la crisi dei migranti?
“Purtroppo certi politici ripetono un concetto falso: i rifugiati sono una minaccia per l'Ue. Questo non é vero: i rifugiati fuggono dalla paura ed é nostro dovere accoglierli per rassicurarli”.

L'Europa però non si é dimostrata molto accogliente...
“I singoli Stati non sono stati capaci di mettere in atto le decisioni prese a livello comunitario nel corso dell'anno scorso, mi riferisco al ricollocamento dei rifugiati all'interno dei ventotto paesi dell'Unione. I flussi migratori che coinvolgono Italia e Grecia vanno gestiti con ordine e secondo principi condivisi”.

Una delle critiche che spesso viene rivolta da alcuni politici riguarda il fatto che chi arriva in Europa non fugge dalla guerra ma é in cerca di lavoro. Non é così?
“L'onorevole Salvini in Plenaria ha detto che i rifugiati sono molto pochi in proporzione agli arrivi. Questo era vero nel caso dei flussi verso l'Italia. In Grecia é diverso e la maggioranza sono siriani e iracheni in fuga dalla guerra. Le persone quando arrivano in Europa devono essere ascoltate e chi é rifugiato deve essere accolto secondo le norme europee e chi non lo é può essere rimpatriato nel Paese di origine”.

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