Affari Europei
Immigrati, Juncker: "Ue insufficiente. Servono le quote obbligatorie"

Anche se "immediata", la risposta che il Consiglio europeo ha dato la scorsa settimana "alla tragedia umana" del Mediterraneo è ancora "insufficiente". La critica non arriva da uno qualunque ma dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker che a Strasburgo nella sessione plenaria del Parlamento europeo ha strigliato duramente l'Europa sul tema dei migranti.
"È stato un grave errore aver interrotto Mare Nostrum, ha provocato gravi perdite di vite umane" ha affermato Juncker. "Triplicare Triton è stato solo un ritorno alla norma, anormale è stato lasciare sola l’Italia". Poi Juncker riprende la proposta di Ban Ki-moon: "Se si chiudono le porte, è chiaro che la gente entra per la finestra: dobbiamo lavorare a fondo per aprire le porte e agire sull’immigrazione in regola". E soprattutto contesta il meccanismo di volontarietà in tema di accoglienza: "E' necessario che la nuova strategia dell’Europa sull’immigrazione preveda un meccanismo di quote che vada al di là della volontarietà: l’Europa deve fare la sua parte con azioni di solidarietà condivisa".
Ora i deputati europei si apprestano a votare una bozza di risoluzione congiunta siglata dal gruppo popolare, socialista e liberale che chiede alla Commissione di stabilire quote obbligatorie da assegnare ai singoli stati membri per distribuire i richiedenti asilo, allargare il mandato di Triton espandendo l’area di intervento e prevedendo anche il dovere di portare avanti operazioni di search and rescue, fare “pieno uso delle opzioni già esistenti per concedere visti umanitari” e “considerare seriamente l’ipotesi di utilizzare la direttiva del 2001 sulla protezione temporanea“.
MOGHERINI - Per combattere l'emergenza immigrazione nel Mediterraneo resta sul tavolo anche l'opzione delle operazioni di polizia. Lo ha detto l'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, durante un conferenza stampa all'Onu dopo che il numero uno del Palazzo di Vetro, Ban Ki-moon ha criticato l'ipotesi di distruggere i barconi dei trafficanti. "Il mio mandato e' presentare delle proposte che comprendano anche operazioni di polizia - ha spiegato Mogherini - ma sono convinta del fatto che non ci sara' un elemento salvifico. Dovremo mettere insieme tutti gli strumenti che abbiamo".
Per risolvere l'emergenza immigrazione "non c'e' una bacchetta magica: nessuna operazione e' semplice o miracolosa", ha sottolineato l'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea. "Stiamo lavorando a una serie di opzioni che non riguardano solo i barconi - ha spiegato - questo e' ultimo degli anelli della catena. Dobbiamo lavorare anche sulle radici del fenomeno. Ci sono una serie di misure che vanno dalla cooperazione alla gestione dei flussi dei rifugiati, insieme all' Unhcr , in cooperazione con i Paesi coinvolti, che nel medio e lungo periodo possono contribuite a salvare vite e a contrastare i trafficanti".
Un'agenda fittissima quella dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue. "Gli incontri odierni sono stati anche un'occasione per fare il punto dopo l'ultimo consiglio europeo", ha affermato la Mogherini, sottolineando di aver visto, tra gli altri, le rappresentanze permanenti presso l'Onu dell'Ue, della Russia, della Spagna, della Francia, degli Usa e della Lituania (che dal primo maggio assumera' la presidenza del Consiglio) nonche' il ministro degli Esteri ucraino. Domani vedra' il segretario di stato americano John Kerry a Washington e poi andra' in Cina. L'Onu concorda "sulla necessita' di fare della lotta alle organizzazioni di trafficanti una priorita'", ha affermato l'alto rappresentante Ue. "La ricerca del quadro di legalita' internazionale e' qualcosa che sto cercando di fare: non fa parte del mio mandato - ha precisato - ma evidentemente fa parte delle condizioni necessarie all'Ue per agire".