"Vino dealcolato e cocktail, i nuovi trend a tavola. La crociata per la cucina italiana patrimonio dell'Unesco? Novità a breve..." - L'intervista ad Alessandro Borghese - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 12:58

"Vino dealcolato e cocktail, i nuovi trend a tavola. La crociata per la cucina italiana patrimonio dell'Unesco? Novità a breve..." - L'intervista ad Alessandro Borghese

Alessandro Borghese ad Affaritaliani.it: dai dazi, al trend dei cocktail a pranzo o cena ("Ma il nostro buon vino è sempre al primo posto") e non solo. L'intervista

Di Giordano Brega

Alessandro Borghese su vino e cocktail a tavola

Nuovi trend... i cocktail sembra che per certi versi ultimamente sembra vadano molto forte nel mondo della ristorazione. Magari anche più del vino... O forse no? Cosa pensi?

"Trend che va... trend che viene. La cosa è un po' ciclica, succede che, a un certo punto, determinate mode ritornano, come nell'abbigliamento e così anche nel mondo della cucina. Penso che il vino - nostro patrimonio, invidiato da tutto il mondo - non verrà mai a mancare sulle tavole dei nostri ristoranti e sulle tavole delle nostre case. Però c'è sicuramente una consapevolezza anche di quello che è il mondo del vino dealcolato che sta prendendo piede. Ci sono delle scelte nuove, per esempio sul mio ristorante di Milano abbiamo qualche proposta che va in quella direzione. Mentre per esempio al Lusso della Semplicità di Venezia, città cosmopolita e internazionale, ci sono tanti abbinamenti, anche col mondo del cocktail su un menù degustazione. Gli stranieri tante volte prediligono quella strada là. Anche se abbiamo anche lì una cantina con le nostre eccellenze enologiche che vanno sempre per la maggiore. Però è bello vedere quando c'è una moda nuova, quando c'è una nuova esperienza che il cliente vuole fare. Il ristoratore deve adattarsi, cavalcare quel trend, pur mantenendo il nostro buon vino sempre al primo posto"

 

Alessandro Borghese - Quali vini tirano di più?

"Io vedo crescere il mondo dei vini naturali o le bollicine italiane che stanno prendendo piede - sia Prosecco che Franciacorta e Asti - rossi sempre belli stabili"

Mentre per quanto concerne i cocktail..

"Intanto il gin tonic in tutte le sue declinazioni - una moda che già esiste da tanto tempo - poi la miscelazione analcolica va tantissimo, quindi tanti cocktail privi di alcol, però con una mixology molto ragionata, che lavora con le spezie e con gli estratti vegetali. Ecco, quella è una cosa che mi piace tantissimo. Insomma, c'è fermento..."

 

 

Alessandro Borghese sui dazi e il mondo della ristorazione italiana

"Il discorso dazi sicuramente influisce per quello che riguarda la materia prima, però noi non lavoriamo materia prima importata dagli Stati Uniti. È più un mondo di paste e vini nostri che subiscono i dazi in ingresso in America quindi quello è un problema assolutamente per il nostro made in Italy che era già tartassato dalla contraffazione di tutto quello che è il mondo del fake nel food. I dazi non fanno bene... speriamo che vengano levati presto..."

Alessandro Borghese e la crociata per la cucina italiano patrimonio dell'Unesco

"E' una crociata a cui io partecipo in veste di cuoco e di promotore del made in Italy in 30 anni di carriera gastronomica. Quando c'è stata la 'chiamata', io e tantissimi miei colleghi - che amano il nostro Bel Paese e vivono la nostra bella cucina - siamo stati invitati a essere promotori della candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell'Unesco. Percorso iniziato a New York con svariate cene per promuovere la nostra iniziativa e adesso sta continuando il Governo, in una maniera dritta forte - e mi fa molto piacere che non ha mollato il colpo. Stiamo ancora lavorando per questo e tra poco, a dicembre, dovremmo avere delle notizie. Speriamo di aver fatto un buon lavoro. E poi come fa la cucina italiana a non essere patrimonio dell'Unesco? È qualcosa di incredibile. Troppo buona...".

 

 

Alessandro Borghese tra food e arte - “Wonderland in the city” di Silvia Puiatti: alta gastronomia e arte contemporanea s’incontrano al ristorante milanese dello chef 

Settembre è da sempre il mese del cambiamento e dei nuovi inizi e anche il ristorante AB – Il lusso della semplicità, in viale Belisario 3 a Milano, vuole accogliere i propri ospiti al rientro dalle vacanze estive con una ventata di colori e forme inedite. Lo chef Alessandro Borghese sceglie di emozionare e stupire nel piatto così come sulla tela con la mostra temporanea “Wonderland in the city” dell’artista veneta Silvia Puiatti, e con tre deliziose novità in menù, per assicurare ai commensali un’esperienza suggestiva che fonde alta gastronomia e arte contemporanea.


 

La nuova esposizione invita alla riflessione sulla centralità della figura femminile con rappresentazioni che trasmettono forza ed eleganza, offrendo uno sguardo profondo sulla grazia e la resilienza delle donne. Le opere evocano energia e positività, anche grazie all’impiego di colori vivaci e gioiosi. Ogni tela, poi, è un racconto visivo che unisce sensibilità e dinamismo, trasportando lo spettatore in un mondo vibrante e poetico. Silvia Puiatti, riconosciuta per la sua cifra stilistica sospesa tra sogno e visione, è originaria di Portogruaro (provincia di Venezia) e non a caso trae ispirazione proprio dalla tradizione pittorica veneta per dipingere figure femminili con una sensibilità contemporanea. Inoltre, per l’intera durata della mostra “Wonderland in the city”, parte del ricavato proveniente dall’eventuale vendita dei quadri sarà devoluto a sostegno di progetti che ogni giorno permettono a persone in condizioni economiche vulnerabili di accedere gratuitamente a visite mediche specialistiche, grazie alla collaborazione tra Tabor Group (società di consulenza e marketing attiva nella ricerca e promozione di talenti artistici) e Banca delle Visite


 

Dopo il successo ottenuto in primavera al ristorante AB – Il lusso della semplicità a Venezia, nello storico Palazzo Vendramin Calergi, le colorate opere della pittrice veneta tornano a mescolarsi con le raffinate creazioni culinarie dello chef Borghese, che nel menù disponibile da settembre presenta tre gustose novità. Gli antipasti Il magatello di Oz (carpaccio di magatello di vitello con crema zucchine alla scapece, fior di zucca, sedano e talli di cappero) e Baccalecca (stecco di baccalà mantecato, panato e fritto con salsa arrabbiata, salsa verde, pil-pil di baccalà e polvere di olive) sapranno come coccolare il palato dei commensali fin dai primi bocconi, mentre Che goduria l’anguria (tagliata di anguria compressa, crumble di cocco e pistacchio, frutta sciroppata, gel esotico, salsa alla mandorla amara, lime crispy e olio al basilico e coriandolo) è il dessert ideale per concludere il pasto con freschezza e leggerezza.


 

Il potere evocativo del cibo e la bellezza dell’arte si intrecciano ancora una volta al ristorante Alessandro Borghese - Il lusso della semplicità, che da sempre si contraddistingue nel panorama meneghino per la sua vocazione artistica, perfettamente integrata in una location sofisticata e accogliente, dove gustare materie prime italiane di qualità, sperimentazioni gourmet e i piatti iconici dello chef Alessandro Borghese.

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