Immigrati, Le Pen ad Affari: “La soluzione sono i respingimenti” - Affaritaliani.it

Affari Europei

Immigrati, Le Pen ad Affari: “La soluzione sono i respingimenti”

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

L'Italia è spaccata in due sul tema dell'immigrazione e l'Europa sembra imitarla. Da Roma il ministro dell'Interno Angelino Alfano chiede alle regioni del Nord di fare la loro parte, accogliendo i migranti sbarcati sulle coste del Meridione. Ma il governatore della Lombardia Maroni fa sapere di non volerne sentire parlare. E rilancia:  “Renzi viene costantemente sbeffeggiato dalle istituzioni europee che rimandano la decisione sul riparto dei richiedenti asilo. Io andrei a Bruxelles a picchiare i pugni sul tavolo".

Ma anche in Europa le cose non vanno meglio. Il premier Renzi ha dovuto constatare che a livello europeo non c'è ancora un accordo per ricollocare i richiedenti asilo nei Paesi che non sono in prima linea nella lotta all'immigrazione. Il Consiglio Affari interni del 16 giugno probabilmente non troverà un punto di incontro, con Paesi come Ungheria, Polonia, Lettonia (attualmente presidente di turno del Consiglio Ue) che chiedono di rivedere la proposta della Commissione (che prevede il ricollocamento di 40 mila richiedenti asilo).

Ad avere le idee chiare sembra essere il Front National. “Dovremmo avere i migliori rapporti del mondo con il governo libico visto che lo abbiamo messo lì noi”, ironizza parlando con Affaritaliani.it Marine Le Pen, riferendosi all'intervento armato euro-statunitense che ha portato alla deposizione di Gheddafi. “Sarkozy prima e Hollande dopo avrebbero dovuto negoziare con il governo di Tripoli per fermare gli sbarchi e invece niente. Stiamo accettando che dal nord Africa partano barconi pieni di clandestini in maniera assolutamente illegale”.

Secondo la Le Pen il modello da seguire è quello dell'Australia. Respingimenti in mare e accordi con altri Stati per la costituzioni di centri per il riconoscimento in cui i richiedenti asilo possono fare domanda di protezione internazionale ed essere ospitati in attesa delle dovute verifiche. Un modello che però è contrario al diritto internazionale.

In gioco, secondo la Le Pen, non c'è soltanto la sostenibilità sociale di una immigrazione di massa, ma anche una questione di sicurezza. “L'Isis ha dichiarato chiaramente che avrebbe approfittato dei barconi per portare in Europa fondamentalisti islamici”, spiega ad Affaritaliani.it. “Sono diversi mesi che l'Italia ha allertato l'Unione di questo pericolo, ma sembra che nessuno si renda conto che c'è una minaccia seria”.

Per la Le Pen “bisogna fare maggiori controlli per evitare che tra i clandestini possano passare dei terroristi che poi avrebbero mano libera per commettere atrocità sul territorio francese, italiano o di ogni altro stato dell'Unione. Più accettiamo una immigrazione anarchica, disorganizzata, e più c'è il rischio che alcuni quartieri delle nostre città siano presi in mano dai fondamentalisti islamici. Bisogna essere completamente cechi e sordi per non rendersene conto”.