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Secondo la Corte dei conti europea, la Commissione "non e' abbastanza rigorosa nell'attuare la procedura per i disavanzi eccessivi (Pde), concepita per mantenere in ordine le finanze pubbliche degli Stati". In una relazione pubblicata oggi dall'organismo lussemburghese, e' stata esaminata l'attuazione, da parte della Commissione, della procedura per deficit eccessivo tra il 2008 e il 2015, prendendo in considerazione sei Stati: Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia e Malta.

In particolare, secondo la Corte, "l'azione della Commissione non e' sufficientemente approfondita per quanto riguarda il monitoraggio delle riforme strutturali, elemento definito essenziale: l'attenzione e' concentrata sugli aspetti giuridici della procedura anziche' sulle riforme effettive". Se "gli sforzi compiuti dalla Commissione per adattare e razionalizzare la procedura per deficit eccessivo rappresentano indubbiamente un segnale molto positivo", e' anche sottolineato che la stessa Commissione "non e' stata abbastanza efficace nell'ottenere dati affidabili dagli Stati membri" e "non sta applicando la procedura in maniera coerente".

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corte dei conti europea boccia l'italia





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