Migranti, chiusa la rotta balcanica.A rischio la Puglia, Alfano a Bruxelles - Affaritaliani.it

Affari Europei

Migranti, chiusa la rotta balcanica.A rischio la Puglia, Alfano a Bruxelles

Si parla di almeno 140mila migranti ammassati nei campi profughi greci, pronti a rimettersi in viaggio per raggiungere il Nord Europa. I campi di accoglienza sono al collasso e Atene certo non ha interesse a mantenere i migranti sul suo territorio, ma il flusso di uomini che vorrebbe risalire la penisola balcanica si scontra con muri e recinzioni.

Questa settimana la Croazia, la Slovenia e la Macedonia hanno chiuso le proprie frontiere. Per i migranti ora andare verso nord diventa molto piú difficile. La Macedonia é uno Stato non Ue e teme di diventare un grande campo profughi. La Croazia, membro dell'Ue ma non di Schengen, teme la medesima fine. E la Slovenia sa che alle sue spalle l'Austria ha chiuso tutti i valichi proprio per impedire il passaggio dei migranti.

“Ma nessuno puó fermare quelle donne e quegli uomini disperati”, aveva ricordato ad Affaritaliani.it Filippo Grandi, l'Alto commissario Onu per i rifugiati, “prima o poi troveranno una via”. E quella via si chiama Italia. Il timore é che ora i migranti si rimettano in mare e traghettati dalla mafia albanese e greca sbarchino in Puglia. Per questo il ministro Alfano é voltato a Bruxelles in cerca di appoggio. Anche perché l'estate si avvicina e la Regione rischia di pagare un prezzo altissimo lato turismo.

“La Commissione europea é consapevole dei rischi legati alla chiusura della rotta dei Balcani occidentali seguita finora dei migranti in arrivo in Europa, vale a dire la dispersione degli stessi migranti e la deviazione verso altre destinazioni, Italia inclusa”, ha detto la portavoce dell'esecutivo comunitario responsabile per le questioni d'immigrazione, Natasha Bertaud, nel corso del consueto briefing con la stampa. "Abbiamo in mente cosa puo' significare la frammentazione delle rotte" migratorie, e a Bruxelles "abbiamo sempre preso in considerazione questa cosa". Bertaud ha ricordato che e' anche per questo motivo che la Commissione europea ha spinto per organizzare meeting e videoconferenze con i leader dei Paesi dei Balcani occidentali.