Migranti, tutti i dubbi sull'accordo di Parigi
Aiuti ai Paesi di transito e centri per il ricollocamento in Africa. Ecco tutti i dubbi sul piano siglato a Parigi tra i leader europei e del Nord Africa
Il vertice di Parigi é stato un successo secondo la maggior parte dei commentatori. Il vertice, fortemente voluto da Emmanuel Macron, ha portato all'Eliseo il premier italiano Gentiloni, quello spagnolo Rajoy, la cancelliera Merkel e i presidenti di Niger, Chad, Libia e il 'ministro degli esteri europeo' Federica Mogherini. Si é arrivati ad un accordo: l'Unione europea sosterrà finanziariamente le città sulle rotte migratorie e saranno costruiti dei centri di ricollocamento in Africa in cui si dovrebbe selezionare per l'ingresso in Europa solo chi ne ha il diritto.
Ed é proprio su questi centri che i dettagli si devono ancora chiarire. Già, perché Macron voleva chiamarli hot spot (a dire il vero aveva giá annunciato la loro apertura unilateralmente alcune settimane fa) mentre Merkel si é opposta. Come mai? Ecco alcuni motivi per cui il piano di Macron potrebbe naufragare.
Primo, gli hot spot. Nei Paesi del Sahel si dovrebbero costruire delle strutture per ospitare i migranti e lí identificare chi ha il diritto di essere tutelato dalla comunità internazionale. Tutti gli altri, i migranti economici, dovrebbero essere rispediti a casa. Il rischio é che intorno a queste strutture potrebbero nascere degli immensi campi profughi dove le persone si ammassano cercando di ottenere le carte per entrare in Europa. Sarebbero un richiamo per tutti i disperati che vivono in Africa e vorrebbero una vita migliore in Europa.
Secondo, i trafficanti. E' prevedibile che una minima parte di chi farà domanda riceverà il via libera per entrare in Europa. E tutti gli altri? In linea di principio dovrebbero fare dietrofront e tornare nei loro Paesi di origine, ma c'é il rischio che la maggior parte decida di intraprendere il piano B, provando comunque ad attraversare il Mediterraneo. A quel punto dovrebbero essere le polizie dei Paesi del Nord Africa ad intervenire impedendo le partenze.
Terzo, le quote. Anche considerando che tutto fili liscio l'intoppo piú grande é qui in Europa. Giá, perché anche se ad alcuni migranti sarà riconosciuto lo status di rifugiato politico resta il problema del Paese Ue che deve accoglierli. In sede di Consiglio era stato siglato un accordo per la redistribuzione dei migranti arrivati in Italia e in Grecia negli altri Paesi Ue. Ma nessuno Stato (tranne la solita Germania e pochi altri) ha aperto le porte ai ricollocamenti. Per quale ragione oggi le cose dovrebbero essere diverse?