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Affari Europei
Roaming Ue, addio da metà giugno. M5s: "Accordo al ribasso, tariffe più alte"

Ora è ufficiale: addio al roaming Ue dal 15 giugno

Goodbye roaming. Ma si scatenano già le polemiche su quello che ci sarà dopo. Dopo più di cinque ore di negoziati, i rappresentanti dell'Europarlamento e dei governi dell'Unione Europea questa notte hanno trovato un accordo che consentira' l'effettiva abolizione delle tariffe extra per il "roaming" il 15 giugno 2017. L'ultimo ostacolo da superare, prima di cancellare il balzello telefonico per chi viaggia all'estero, erano i tetti dei prezzi all'ingrosso per i dati che gli operatori applicano tra loro. Secondo l'accordo, la riduzione del prezzo sui dati sara' prorgessiva: il 15 giugno il prezzo massimo per GB passerà dai 50 euro attuali a 7,7 euro, per poi scendere a 2,5 euro nel 2022. L'obiettivo dell'approccio progressivo (6 euro a GB nel 2018 4,5 nel 2019, 3.5 nel 2020 e 3.0 nel 2021) e' di consentire all'industria delle telecomunicazioni di continuare a investire nelle infrastrutture di rete. I prezzi all'ingrosso di voce e sms subiranno un taglio definitivo dal 15 luglio: da 0.05 a 0.032 euro al minuto per la voce e da 0.02 a 0.01 euro per ciascun messaggio. L'accordo è provvisorio e dovrà essere ratificato sia dal Parlamento europeo sia dal Consiglio (l'organismo che riunisce i governi dell'Ue). 

Socialisti e Ppe esultano per l'addio al roaming

Giudizi discordanti all'Europarlamento dopo l'accordo notturno sulle misure che accompagneranno la fine del roaming: favorevoli da parte dei principali partiti, socialdemocratico e popolare, mentre dall'altra parte si sollevano preoccupazioni su un possibile aumento delle tariffe nazionali. "I costi del roaming ora sono una cosa del passato" e l'Unione Europea ha dimostrato la sua capacità di "dare risultati", ha detto l'europarlamentare del gruppo de Socialisti e Democratici, Miapetra Kumpula-Natri in una dichiarazione, dopo l'accordo raggiunto tra Europarlamento, Consiglio e Commissione sul tetto ai prezzi all'ingrosso che gli operatori applicano per i servizi di roaming. "Gli europei non dovranno più fronteggiare enormi bollette per i loro viaggi: potranno usare i loro telefoni all'estero come fanno in patria senza pagare costi extra", ha spiegato Kumpula-Natri. Invece di spegnere i loro telefoni quando attraversano una frontiera" gli europei ora saranno in grado "di chiamare gli amici i loro amici dalla spiaggia, di twittare da una conferenza o controllare le loro email all'aeroporto".

"Abbiamo mantenuto la promessa fatta ai consumatori e il sovrapprezzo del roaming scomparirà questa estate", ha commentato l'europarlamentare del PPE, Paul Rubig. "Vogliamo più competizione tra fornitori di servizi" perché solo così ci saranno "prezzi più bassi per i consumatori", ha spiegato Rubig, sottolineando che "alcuni Stati membri sembrano ancora fare piu' attenzione alle ex telecom di Stato che ai benefici per i cittadini".

M5s attacca: "Accordo sul roaming al ribasso, ci saranno tariffe più alte"

Secondo David Borrelli, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, invece, "si tratta di un accordo al ribasso perché si rischia di trasformare quella che doveva essere una bella promessa mantenuta dall'Unione europea in una beffa per i cittadini che beneficiano di tariffe domestiche basse e che ora potrebbero essere aumentate". Borrelli punta il dito contro i governi che hanno fatto pressione per "rialzare la tariffa massima all'ingrosso per il traffico dati". Secondo l'eurodeputato italiano, "dalla promessa di azzerare il roaming siamo arrivati al roaming indiretto per tutti: una stangata per i cittadini che gia' in questi mesi hanno subito rialzi ingiustificati delle tariffe da parte delle compagnie telefoniche".

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