Affari Europei
Ue-Giappone, giù le relazioni commerciali. Nel 2016 arriva il libero scambio
La crisi economica e la bassa crescita frenano le relazioni commerciali fra Unione europea e Giappone. Dopo il forte calo registrato nel 2009, le importazioni della Ue hanno registrato una flessione costante e le esportazioni un lieve aumento, chiudendo il 2014 con un deficit commerciale per la Ue di 1,3 miliardi di euro.
Le esportazioni della Ue nel solo 2014 sono diminuite dell'1% e le importazioni sono calate del 4%. E' quanto emerge dai dati Eurostat, diffusi in occasione del 23esimo vertice bilaterale Ue-Giappone a Tokyo. Fra gli Stati membri della Ue l'Italia è il terzo esportatore verso il Giappone, per 5,4 miliardi di euro e il 10% dell'export totale dell'Unione. Prima la Germania (17,1 mld, il 32%) e la Francia (6,8 mld, il 13%). L'Italia ha invece l'attivo commerciale più elevato, a quota 2,65 miliardi, tallonata da Francia e Germania.
Durante il vertice si sono comunque poste le basi per ripartire. Il primo ministro nipponico Shinzo Abe, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il presidente della Commissione europea hanno fatto passi avanti sul libero scambio. L'obiettivo indicato apertamente da Juncker è quello di chiudere l'accordo tra Ue e Giappone entro la fine dell'anno o al massimo nei primi mesi del 2016.
"Sono fermamente convinto della necessità di arrivare il più presto possibile a un accordo di libero scambio con il Giappone", ha detto Juncker. "Possibilmente entro la fine di quest'anno. Altrimenti nei primi mesi del 2016. La velocità è importante, ma la qualità e la sostanza lo sono di più".
Lo sforzo di Bruxelles e Tokyo è, in tale contesto, volto a "costruire la pace, la sicurezza e la stabilità, rafforzando la partnership bilaterale e assumendosi maggiori responsabilità per la sicurezza regionale e mondiale". Le due potenze stanno, inoltre, compiendo passi in avanti nei negoziati relativi ai dossier dell'EPA/FTA e dell'SPA, che, si legge nella dichiarazione congiunta, hanno il potenziale per portare le relazioni Ue-Giappone "a un nuovo livello strategico" e che serviranno a "migliorare la cooperazione bilaterale e la prosperità comune". Insomma, nei piani c'è un accordo che vada al di là dell'aspetto economico ma abbracci anche quello politico.