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Affari Europei
Von der Leyen, il M5s si spacca: pesano conflitti d'interesse e glifosato
Foto: LaPresse

Ue: in M5S 10 si' a von der Leyen, due no e due astenuti

I 14 eurodeputati del Movimento Cinque stelle non hanno votato compatti per la Commissione di Ursula von der Leyen al Parlamento europeo. I voti favorevoli sono stati 10, due i contrari, (Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini) e due astenuti Eleonora Evi e Rosa D'Amato. Già negli scorsi giorni erano emersi dubbi all'interno del drappello di eurodeputati del M5s, che avevano ritenuto a luglio il programma convincente, quando si erano registrate varie aperture su temi considerati fondamentali per il M5S, dal salario minimo agli investimenti 'Green'. Proprio per questo il M5s aveva deciso di votare a favore, con una preferenza che alla fine era risultata decisiva per il via libera alla tedesca.

Rosa D'Amato: "Astensione legittima, importante prendere posizioni concrete"

I dubbi su Von der Leyen dopo il via libera decisivo a luglio

Von der Leyen inoltre aveva deciso di incontrare la delegazione del Movimento malgrado facesse parte dei non iscritti, il che aveva contribuito al via libera. Invece alcune questioni sono cambiate: alcuni commissari hanno deluso, altri hanno un chiaro conflitto di interesse. Quanto al programma, alcune resistenze soprattutto da parte di Frans Timmermans, su temi chiave come lo scorporo degli investimenti verdi dal calcolo del deficit, non è stato gradito in casa M5S. 

L'attacco di Corrao sul glifosato

Prima del voto, Corrao, uno dei contrari aveva dichiarato: "L’atteggiamento della Commissione Europea nei confronti del pericolo glifosato è insopportabile. Nonostante decine di ricerche internazionali indipendenti ne abbiano dimostrato la nocività, la Commissione Europea si ostina a essere un muro di gomma rispetto alle nostre preoccupazioni".

Pedicini: "Ho votato no per non svendere l'identità del M5s"

Discorso più ampio quello di Pedicini, l'altro a votare contro. Un post durissimo, in cui motiva il suo no a Von der Leyen e all'intero pacchetto, non risparmiando critiche, altrettanto dure, al Pd. Una scelta fatta, accusa, "per non svendere l'identità del M5S". "Ho votato NO al pacchetto van der Leyen e alla sua nuova squadra di governo europeo - esordisce Pedicini - A luglio di quest'anno abbiamo aperto una linea di credito nei confronti della designata presidente della Commissione europea, Ursula van der Leyen". "Avevamo ricevuto rassicurazioni su alcuni nostri importanti punti di programma come sullo sforzo per una politica che fosse davvero green, sul salario minimo europeo, sul freno alle politiche di austerità. Dopo quel voto, 4 mesi fa, sono successe tante cose - prosegue - Abbiamo partecipato alle audizioni dei Commissari designati, per esempio che, alle domande più scomode, sfuggivano come anguille con risposte in perfetto stile politichese. Molte delle proposte di Commissario europeo sono state bocciate dallo stesso Parlamento europeo, perché palesemente inadeguate o perché in presenza di un pesante conflitto di interesse. E chi li ha sostituiti portava in dote un conflitto di interesse ancor più grande di chi li precedeva". "Una Commissaria, insomma, che non ha la forza di pretendere proposte degne, che ha ricevuto un mandato a limite di maggioranza e che non ha la possibilità di imporsi sulla volontà dei capi di Stato neanche dall'inizio. Una Commissaria, insomma, troppo debole e che non avrà nessuna possibilità di intraprendere quella strada di rinnovamento che i cittadini europei chiedono a gran voce", accusa Pedicini.

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