Catania, preside orco e 15enni: "Abusava di noi nel suo ufficio". Baci e morsi

Arrestato il 61enne accusato da sette ragazzine: tentativi di approccio sessuale e palpeggiamenti. Una di loro ha trovato il coraggio di dire tutto ai suoi

Di Redazione Cronache
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Catania, i racconti choc di sette ragazzine. "Se non studi ti mordo...ti sculaccio". I like alle foto e le richieste di "bacini"

Finito l'incubo per sette studentesse di una scuola di Catania, una 15enne ha trovato il coraggio di raccontare tutto e il preside orco è stato arrestato. Ha aspettato mesi prima di parlare ma poi ha svelato ai familiari gli abusi sessuali subiti dal dirigente scolastico. I genitori - si legge su Il Corriere della Sera - l'hanno convinta a rivolgersi ai carabinieri che l’hanno ascoltata per ore. Una testimonianza ricca di particolari quella della vittima, che non si è limitata però a raccontare le "attenzioni" morbose del dirigente scolastico: "Lo ha fatto anche con altre", ha svelato agli inquirenti la 15enne, dando loro i nomi di altre sei studentesse, tutte minorenni. Ieri i militari dell’Arma hanno notificato al preside 61enne, che insegnava educazione fisica, una ordinanza di arresti domiciliari con le accuse di violenza sessuale e tentata violenza sessuale.

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Perché le violenze cessassero - prosegue Il Corriere - c’è voluta una ragazzina di 15 anni che ha raccontato d’aver subito per mesi una sorta di assedio cominciato con like messi dal professore alle sue foto su Instagram e proseguito con ripetute richieste di incontri con il pretesto di discutere del suo rendimento scolastico. Ma, chiusa la porta dell’ufficio, il docente faceva altro: abbracci, frasi amorose, richieste di "bacini", frasi come "ti mordo se non studi" e tentativi di approcci sessuali, non riusciti solo per la reazione della ragazza. Le alunne venivano chiamate in ufficio e il preside, una volta rimasti soli diceva "vi sculaccio se non studiate" e le avrebbe palpeggiate. In una occasione, durante un abbraccio, avrebbe spinto la mano della minore contro le sue parti intime. Lui prova a minimizzare: "Sono stato frainteso, non era il mio intento". Ma dovrà convincere il giudice.

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