Negativo l'esame della 20enne rom: resta nel mistero la storia di Denise

I genitori della piccola scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo hanno saputo dell'esito durante la trasmissione "Quarto grado"

Di Redazione Cronache
Denise Pipitone
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Denise, negativo l'esame dna sulla ragazza bosniaca. La rivelazione nella trasmissione "Quarto grado"

La comparazione del dna della ragazza bosniaca con quello di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1° settembre del 2004 a Mazara del Vallo, ha dato esito negativo. La giovane non è dunque la piccola mazarese sparita nel nulla. Gli accertamenti genetici, disposti dal procuratore di Marsala Fernando Asaro e dal pm Roberto Piscitello, sono stati commentati durante la trasmissione televisiva 'Quarto grado' di venerdì 3 marzo: secondo quanto appreso, la ragazza bosniaca - Denisa Beganovic - domiciliata alla periferia di Roma sarebbe nata il 29 settembre 2002, data che non coincide con quella della nascita di Denise Pipitone avvenuta nel 2000. 

"Siamo stati informati ieri sera per mezzo dei vari messaggi che ci sono pervenuti. Non eravamo a conoscenza di nulla. Rimaniamo in attesa di eventuali notizie concrete, sempre con i piedi a terra. Non possiamo permetterci illusioni dolorose".

Denise Pipitone, dopo l'esito negativo sul dna il duro commento dei genitori

Duro il commento dei genitori di Denise Pipitone, Piera Maggio e Pietro Pulizzi che, anche su Facebook, hanno scritto: “‘La stampa è tossica, la stampa inquina ed è pericolosa’ e poi ci ritroviamo (con tutto rispetto) un Procuratore che utilizza la stampa per rispondere e non ci manda a casa neanche attraverso un carabiniere, le forze dell’ordine, ancor prima del comunicato stampa, visto che la comunicazione l’hanno fatta loro, dando la notizia a tutti e non anche in primis a noi genitori, per comunicarci umanamente in maniera riservata, ‘stia tranquilla signora purtroppo l’esito del DNA è risultato negativo’. Neanche questo, tutto attraverso la stampa che in questo caso ‘la stampa è buona’”.

Piera Maggio ha poi scritto: “Cortesemente il comunicato per non essere frainteso va letto tutto per intero. Noi non siamo contro i media, anzi. La stampa non va valutata e definita a propria convenienza e comunque svolge un servizio dietro notizie e comunicazioni perché gli vengono riferite da qualcuno. Abbiamo appreso la notizia dell’accertamento della ragazza bosniaca di Roma, dall’inizio a fine esito nel giro di 12 ore, solo attraverso i media. Rimaniamo delusi e amareggiati. Siamo un papà e una mamma che cercano la loro figlia da 19 anni e non smetteranno mai di cercarla fino a prova contraria. Un po’ di empatia non ci guasterebbe. Grazie”.

L'arresto di Matteo Messina Denaro

Con il recente arresto del boss di Trapani, Matteo Messina Denaro, la storia della piccola scomparsa nel 2004 è tornata alla ribalta. "Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani, è impossibile che non sappia cosa sia accaduto a Mazara del Vallo, chi ha rapito nostra figlia, che non conosca i responsabili di un gran movimento ovunque di investigatori che sicuramente gli ha creato fastidio. Siamo stati sempre convinti di questo, non perché lo riteniamo responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse", così Piera Maggio e Pietro Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone, qualche giorno dopo la fine della latitanza del capomafia. 

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