Bce: i mutui variabili perdono appeal, ma c'è un modo per non perderci

La Banca Centrale europea ha aumentato i tassi di interesse di altri 25 punti base al 4,50%: gli effetti sulle tasche degli italiani in termini di mutui

di Francesco Megna
Christine Lagarde
Economia

Bce, Lagarde non si ferma e alza ancora i tassi: il governo rinnovi le agevolazioni "prima Casa" per i mutui 

Come era atteso, il Consiglio direttivo della  BCE ha aumentato di 25 basis point i tassi di interesse europei, portando quello sulle operazioni di rifinanziamento principali dal 4,25% al 4,50%.  Le mosse dell’istituto di Francoforte tengono in apprensione, in modo particolare, i titolari di  un  mutuo a tasso variabile, i quali negli ultimi due anni hanno subito rincari delle rate mensili che, secondo alcune stime, sarebbero aumentate del 65-70%. Una rata di mutuo variabile da 455 euro iniziali potrebbe ora arrivare a sfiorare i 760 euro rispetto all'inizio dello scorso anno . E' una stima che deriva dalle simulazioni di Facile.it che segnala un aumento di 305 euro circa dopo il recente aumento.

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I dati dell'Osservatorio di Mutuionline si rilevano come nel mese di Agosto l'Euribor ha continuato a salire mentre il tasso IRS è rimasto sostanzialmente stabile. Valori che sono nuovamente saliti nelle prime due settimane di settembre e sono attesi nuovi rialzi dopo l'ultima revisione della Banca centrale europea. Di conseguenza  le richieste di mutuo a tasso variabile sono crollate rispetto al primo trimestre dell’anno dal 14,7%  al 5,3% e ci si può aspettare che il tasso fisso, la scelta più sicura, continuerà a rappresentare oltre il 90% delle richieste fino a fine anno. Si assiste inoltre ad una crescita di richieste di mutui a tv con cap. Il mutuo con cap è un mutuo a tasso variabile con un tetto massimo predefinito al tasso stesso. Il che significa che, in caso di aumento eccessivo dei tassi di interesse, questo genere di mutuo permette ad un certo punto di bloccare la rata affinchè non “lieviti” troppo. 

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Per chi è in difficoltà è sempre possibile allungare il finanziamento per far calare la rata pagando però più interessi o, in alternativa, surrogare. Se si è in difficoltà o si è perso il lavoro, si può sempre ricorrere al fondo Gasparrini per sospendere i pagamenti. Tra l'altro, le parole della Lagarde  sembrano indicare che gli aumenti del costo del denaro sono al capolinea ma i valori rimarranno su questi livelli a lungo. Si potrebbe dedurre  che rispetto alle previsioni di mercato l'attesa  discesa dei tassi si allontana nel tempo. Quindi il tasso Bce potrebbe rimanere fermo al 4,5% più a lungo delle previsioni di mercato e questo farebbe senz'altro salire tutti gli indici Irs. Difficile però dire di quanto.

Secondo una recente pubblicazione di  Banca d'Italia, il rapporto tra l’ammontare del finanziamento e il valore dell’immobile posto a garanzia al momento della concessione del mutuo (ltv) ha raggiunto il 70% circa  nella media del 2022, mentre nel 2023 la media di mercato si è stabilizzata intorno al 65%.  Anche la durata media dei nuovi mutui è cresciuta in modo significativo negli ultimi tempi, superando abbondantemente  i 25 anni. Quest’ultimo andamento può in parte rispecchiare la necessità di contenere l’importo delle rate di rimborso, in uno scenario  caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse e dalla ripresa delle quotazioni degli immobili residenziali. A ciò potrebbe sommarsi  l’effetto dovuto al fatto che i giovani tendono a sottoscrivere maggiormente di prestiti a lunga scadenza.

A tal proposito si rammenta che il prossimo 30 settembre, salvo nuova proroga, scade il fondo garanzia prima casa Consap di cui appunto i giovani di età inferiore ai 36 anni, con ISEE non superiore a 40.000 euro, sono stati i beneficiari principali. L’associazione dei consumatori Adiconsum ha chiesto al Governo di intervenire per prorogare l’agevolazione  e di rendere strutturale la garanzia sino all'80% del Fondo Prima casa,  di innalzare  l’età massima dei richiedenti, oggi fissata a 36 anni, e portarla almeno a 40: di stabilire  infine un tasso ridotto  rispetto a quelli di mercato.

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