Ue, Borse in rialzo, faro sui negoziati Russia-Ucraina. Affondano gas-petrolio
Focus anche sul vertice della Fed di mercoledì 16 marzo: il mercato attente l'avvio della stretta monetaria con un rialzo dei tassi di 25 punti base
A Piazza Affari fanno bene Tim, Pirelli, Bper e Buzzi Unicem. La Cina penalizza Tenaris
I tentativi della diplomazia di trovare una risoluzione all'invasione russa continuano a trainare le Borse europee in rialzo: a metà seduta a Piazza Affari il Ftse Mib sale dell'1,56%, mentre nel resto d'Europa Francoforte guadagna l'1,93% e Parigi l'1,2%, mentre Londra si ferma a +0,19% appesantita dai titoli delle materie prime e Amsterdam è sotto la parità (-0,06%). A fine seduta, a Piazza Affari l'Ftse Mib chiude a quota +1,67%; Francoforte +2,2%; Parigi +1,75%; Madrid +1,13%, Londra +0,57% e Amsterdam -0,07%.
I listini europei si lasciano alle spalle una settimana caratterizzata da un'elevata volatilità. Al centro dell'attenzione mondiale oltre la guerra, anche il vertice della Fed di mercoledì. Il mercato attende che l'istituto centrale americano avvii la stretta di politica monetaria con un rialzo di tassi 25 punti base, spiega l'agenzia di stampa economica Radiocor.
Nel complesso, tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, a metà seduta Tim sale del 4,85% dopo che nel weekend il cda ha dato mandato al presidente Salvatore Rossi e all'amministratore delegato Pietro Labriola di avviare un'interlocuzione con Kkr, formale e ulteriore rispetto a quelle già intraprese informalmente nei mesi scorsi dai consulenti per “ottenere informazioni per valutare l'attrattività e la concretezza della potenziale offerta da un punto di vista finanziario e industriale” e definire “un periodo e perimetro limitati per lo svolgimento di una due diligence di natura esclusivamente confirmatoria”. A fine seduta, Tim chiude in Borsa con il +4,95.
Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, fanno bene anche Pirelli (+3,91%), Bper (+3,49%) e Buzzi Unicem (+3,45%), mentre la frenata del prezzo del petrolio anche sulla scia dell'aumento di casi Covid in Cina penalizza i titoli del comparto energetico: Tenaris perde l'1,12%. In coda al listino anche le utility. In chiusura, Pirelli fa il +2,91%, Bper il +4,09%, Buzzi Unicem +5%, Tenaris -2,48%.
Sul mercato dei cambi, l'euro/dollaro è poco mosso a 1,0953 da 1,0940 venerdì in chiusura. Debole lo yen, indicato a 129,15 per un euro (da 128,12) e 117,92 per un dollaro (117,11). In calo, come detto, il prezzo del petrolio: il Brent maggio cede il 4,02% a 108,14 dollari al barile, mentre il Wti aprile scivola del 4,77% a 104,11 dollari. In discesa del 7% il prezzo del gas naturale a 122 euro per megawattora. A fine seduta, il Brent perde ancora a quota -5,98%, il Wti chiude a -6,13%.
Mentre c'è tensione sui rendimenti dei titoli di Stato in vista della riunione della Fed di mercoledì che dovrebbe portare ad una inasprimento della politica monetaria. Il rendimento del treasury a dieci anni è salito al 2,09%, al massimo dal 2019. In rialzo anche i tassi. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 160 punti, con il rendimento del decennale italiano all'1,94%. Tra i Paesi 'periferici' si registra la Spagna all'1,32% e la Grecia al 2,6%.