Campbell’s si pappa i pomodori La Regina: gli americani si prendono il 49% dei pelati San Marzano per 245 milioni di euro
Un accordo in due tranche che potrebbe trasformarsi in una scalata completa
La Regina finisce nel piatto di Campbell’s: gli USA si prendono il 49% del pomodoro campano
I pomodori di San Marzano parlano americano da quando Campbell’s, gigante Usa delle zuppe in lattina e dei pomodori in scatol (e anche quello dell'opera di Andy Warhol) si è preso il 49% di La Regina di San Marzano, storica azienda campana delle conserve premium. Un’operazione da 286 milioni di dollari (circa 245 milioni di euro) pagata in due tranche: 146 milioni al closing e altri 140 l’anno dopo, somma che potrà anche trasformarsi in azioni Campbell’s, ma senza perà superare il 19,9% del capitale.
Fondata nel 1972 a Scafati, La Regina è partner di Rao’s dal 1993 e negli Usa è già un marchio ben consolidato: produce pelati 100% italiani e soprattutto sughi pronti di fascia premium, amatissimi soprattutto in Nord America. Oltre ai 460 dipendenti e ai 37 milioni di utile, vanta una spinta export molto forte che la posiziona stabilmente tra Europa, Stati Uniti e Canada, e infatti, dopo anni di crescita costante, nel 2025 il gruppo ha toccato 390 milioni di dollari di fatturato, in aumento dai 366 del 2024.
Il colosso americano entra così a gamba tesa in Italia, avviando trattative esclusive con la famiglia Romano, ma non finisce di certo qui, perché per il restante 51% esistono già diverse opzioni incrociate. Campbell’s avrà una call attivabile entro dieci anni; La Regina potrà esercitare una put dal terzo al decimo anno e anche qui, una parte del prezzo potrà essere pagata in azioni Campbell’s (fino a 140 milioni di dollari). Insomma, se tutto va secondo i piani, l’operazione potrebbe presto trasformarsi in una scalata completa.
Per Campbell’s, quotata al Nasdaq, l’arrivo di San Marzano è una mossa molto strategica e coincide anche con delle trimestrali non proprio scintillanti: vendite nette giù del 3% a 2,7 miliardi di dollari, Ebit in calo a 336 milioni e un -11% sull’Ebit rettificato; ma il Ceo Mick Beekhuizen assicura che in realtà era tutto previsto, che il mercato è competitivo e che l’azienda continuerà a tagliare i costi per tenere a bada l’inflazione. Il closing è atteso nella seconda metà del 2026, ma visto l’appetito degli americani per il pomodoro campano, non stupirebbe se la storia si chiudesse con un passaggio di mano completo.