Patto di Stabilità, Olanda-Spagna: “Servono norme fiscali più realistiche”

La ministra spagnola delle Finanze Nadia Calviño e la sua collega olandese Sigrid Kaag hanno concordato un "non paper" per cambiare le regole di bilancio

Economia
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La sorpresa della "proposta comune" sta soprattutto nell'adesione del governo olandese all'approccio più "flessibile", soprattutto riguardo alla regola del debito

Madrid e L'Aja insieme contro l’austerity: la ministra spagnola delle Finanze Nadia Calviño e la sua collega olandese Sigrid Kaag hanno concordato, a sorpresa, un "non paper" in cui si riconosce la necessità di cambiare le regole di bilancio per gli Stati membri del Patto di stabilità in senso più "realistico" e con strategie differenziate più "su misura" per le diverse situazioni nazionali. Il "non paper" sta già circolando fra i ministri delle Finanze in vista delle riunioni dell'Eurogruppo e dell'Ecofin di oggi e domani a Lussemburgo.

La sorpresa sta soprattutto nell'adesione del governo olandese all'approccio più "flessibile", soprattutto riguardo alla regola del debito, favorevole a promuovere gli investimenti, che finora era sostenuto dai paesi del Sud. L'Olanda è uno dei paesi "frugali" che finora non sembravano disposti a riconoscere la necessità di cambiare il Patto di stabilità. La notizia del "non paper" è stata data oggi da Politico, la testata di Bruxelles specializzata nell'informazione sull'Ue, nel suo mattinale "Playbook", e confermata più tardi da fonti di Bercy, il ministero delle Finanze francese, che gestisce la presidenza di turno dell'Ecofin. "In un contesto di livelli di debito più elevati", c'è bisogno di strategie di consolidamento "realistiche" e più "specifiche per paese" e "realistiche", si legge in una bozza del "non-paper", a quanto riporta Politico.

Sembra chiaro che la critica alle attuali regole riguarda in particolare l'obbligo di ridurre di un ventesimo all'anno il debito pubblico eccedente il limite del 60% rispetto al Pil. Un ritmo di riduzione che sarebbe insostenibile e irrealistico dopo l'aumento dell'indebitamento causato in molti paesi dalla crisi pandemica. Il "non paper", soprattutto, sottolinea l'importanza degli investimenti. Il documento insiste sul fatto che "investimenti pubblici di alta qualità" e "sforzi di investimento considerevoli" sono necessari per soddisfare le ambizioni verdi e digitali.

"La parola investimenti è menzionata un totale di undici volte nel documento di una pagina e mezza e si trova in cinque dei suoi sette 'bullet point'", riferisce Politico, notando che tuttavia che il "non paper" non arriva ad affermare un sostegno esplicito alla proposta di trattare in modo diverso ("golden rule") gli investimenti pubblici finalizzati alla transizione verde e digitale.

Il documento sostiene anche la necessità di semplificare le attuali regole, con la "trasformazione degli obiettivi a medio termine in una semplice regola di spesa" più facile da applicare e "più anticiclica", e richiama d'altra parte l'opportunità di costituire delle riserve di bilancio "per essere pronti per il prossimo shock".

In pratica, e in linea con il pensiero keynesiano, questo significherebbe consentire ai governi di indebitarsi in tempi di crisi, ma esigere che il debito sia ridotto in tempi di crescita economica. Infine, una concessione al rigorismo: se i governi non riescono a soddisfare le loro strategie di riduzione del debito, dovrebbero esserci anche "salvaguardie" a livello dell'Ue per "garantire standard minimi", con sanzioni nel caso in cui le regole non venissero rispettate.

La ministra spagnola avrà un colloquio bilaterale con il collega francese Bruno Le Maire questo pomeriggio a Lussemburgo, a margine dell'Eurogruppo, in cui si parlerà anche del "non paper", hanno confermato oggi le fonti di Bercy. Il documento dovrebbe essere presentato domani all'Ecofin, sotto la presidenza di Le Maire. "E' un contributo estremamente utile, mostra che possono esserci convergenze, e non divisioni, fra i paesi del Nord e quelli del Sud, e che può finalmente esserci una zona d'atterraggio per questo dibattito" sulla riforma delle regole Ue per i bilanci nazionali, hanno osservato le fonti francesi.
 

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