Guerra, ex capo Cia: "L'Ucraina può vincere, aerei Nato senza fare annunci"

David Petraeus: "I russi sono in difficoltà. Chi sarà in grado di riarmarsi per primo respingerà il nemico. Ma si rischia un lungo conflitto di logoramento"

Esteri
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Guerra Russia Ucraina, "chi si riarma per primo respinge il nemico"

La guerra in Ucraina continua nonostante le difficoltà dei russi di avanzare a Kiev. Le truppe di Putin adesso stanno concentrando i loro attacchi a Sud con bombardamenti a tappeto su Mariupol e a nord-est con una nuova offensiva su Kharkiv. Per l'ex comandante della Cia, questa si preannuncia come una fase cruciale, in cui non è da escludere nessuno scenario. "La guerra ucraina — dice al Corriere della Sera il generale David Petraeus — è entrata in una fase altamente imprevedibile. Ci sono molti scenari possibili, a seconda di quale dei due campi sarà in grado di rifornirsi, riarmarsi, rimpiazzare le perdite e incorporare nuove competenze. Una gamma di scenari che va dallo stallo lungo, sanguinoso, da incubo (con avanzamenti lenti e faticosi dei russi nel Sud Est mentre gli ucraini continuano limitati contrattacchi intorno a Kiev, a Kharkiv a Est, Mykolaiv a Sud-Ovest e altrove) a uno scenario in cui gli uni o gli altri prendano il sopravvento e respingano i nemici. Non penso sia saggio escludere la possibilità che l’Ucraina respinga i russi e li sconfigga, almeno in parte del Paese".

"Comunque - prosegue Petraeus al Corriere - al momento non prevedo questo esito. Detto ciò, se ricevono sufficienti risorse critiche dai Paesi Nato, gli ucraini potrebbero essere in grado di lanciare contrattacchi multipli, respingereirussi e limitare i danni provocati da missili, razzi e bombardamenti. Particolarmente importanti per l’Ucraina sono ulteriori sistemi di difesa aerea (specialmente S-300 e Buk) efficaci ad altitudini superiori rispetto ai sistemi “portatili” Stinger; ulteriori droni americani tipo Switchblade (migliaia), anche con capacità di bombe e missili anti-tank più potenti; ulteriori droni turchi (migliaia); munizioni; aiuti umanitari, economici; e aerei in sostituzione; il tutto senza grandi annunci. Devono fornirli i Paesi confinanti ma devono farlo in silenzio e in fretta".

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