Invio di armi in Ucraina, nessuna proroga. Governo valuta decreto ad hoc

A Kiev salta di nuovo l'elettricità, Stoltenberg al vertice dei ministri degli Esteri della Nato: “La porta è aperta”

Esteri

Invio di armi in Ucraina, nessuna proroga. Il Governo valuta un decreto ad hoc

E' stato ritirato al Senato l'emendamento al decreto sulle missioni Nato che chiedeva di prorogare fino al 31 dicembre del 2023 la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina. Il Governo pensa a un decreto ad hoc: nel corso della conferenza dei capigruppo del Senato, infatti, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, secondo quanto viene riferito da alcuni presenti, ha chiesto ai gruppi l'impegno a convertire il testo entro il 31 dicembre, quando scadrà quello attualmente in vigore.

Sul fronte si continua a combattere, e le autorità e i tecnici sono impegnati nel difficile compito di ripristinare l'erogazione di energia elettrica ai tanti centri abitati ucraini rimasti a buio e al freddo dopo gli attacchi russi alle infrastrutture.

Mosca: "Lince distrutto, contribuenti italiani contenti?"

"Made in Italy. L'auto blindata Lince MLV consegnata all'esercito ucraino vicino ad Artiomovsk (Bakhmut). Tutti i contribuenti italiani sono felici di tale destinazione dei loro soldi?". Lo scrive su Facebook l'ambasciata russa a Roma postando la foto di un blindato distrutto nel giorno in cui in Parlamento si discute della proroga degli aiuti militari a Kiev.

Nato, Medvedev: "È un'organizzazione criminale e va sciolta" 

"Il mondo civilizzato non ha bisogno della Nato, non oltre il 12% della popolazione mondiale vive nei suoi Paesi membri: l'organizzazione deve pentirsi davanti all'umanita' ed essere dissolta come entita' criminale". Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza nazionale russo.

Guerra Russia – Ucraina: Kiev ripiomba nel buio, il piano blackout non funziona

A partire da oggi, 29 novembre, infatti, a Kiev torneranno in vigore le interruzioni di corrente di emergenza allo scopo di garantire a ogni utente una fornitura di elettricità per almeno due o tre ore due volte al giorno. Lo riferisce la società energetica ucraina Dtek, spiegando che "non appena riusciremo a riequilibrare la situazione, torneremo alla disconnessione secondo gli orari”. “Non permetteremo a Putin di rubarci il Natale – ha promesso il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, annunciando che nella capitale verranno installati i tradizionali alberi per celebrare le festività – Nessuno cancellerà Natale e il Capodanno”.

“Dobbiamo aiutare l'Ucraina anche in questa difficile stagione e l'Italia è pronta a fare la sua parte attraverso le sue imprese inviando la tecnologica necessaria per continuare a far funzionare la rete elettrica, siamo impegnati anche da questo punto per garantire un inverno non di tragedia per il popolo ucraino” ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando alla ministeriale Esteri della Nato.

Ucraina, Stoltenberg: "Non arretriamo, a fianco di Kiev per tutto il tempo. La porta della Nato resta aperta”

Ed è intervenuto anche prima, al convegno Aspen-Gmf Bucharest Forum in corso nella capitale rumena, il segretario generale Jens Stoltenberg, assicurando lapidario che la Nato “continuerà a stare a fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario. Non arretreremo”. Sostenere l'Ucraina nella guerra scatenata dalla Russia, infatti, “è nell'interesse di sicurezza a lungo termine della Nato. Non può esserci pace duratura, se l'oppressione e l'autocrazia prevalgono sulla libertà e la democrazia”.

Stoltenberg ha così continuato: “La Russia sta usando l'inverno come arma di guerra, cosa che provoca molta sofferenza nel popolo ucraino". Questi ulteriori attacchi dipendono dal fatto che "il presidente Putin sta fallendo, la Russia sta fallendo sul campo di battaglia. Abbiamo preso decisioni sulla membership dell'Ucraina e della Georgia nel 2008, ricordo molto bene quel vertice; mi aspetto che i ministri degli Esteri oggi e domani ribadiscano" il concetto che "la porta della Nato è aperta". 

Ucraina: ambasciatore russo protesta in Vaticano dopo dichiarazioni di Papa Francesco

Nel frattempo continua la querelle tra il Vaticano e la Russia: l'ambasciatore del Cremlino Aleksander Avdeev ha, infatti, espresso una forte protesta in relazione alle dichiarazioni di Papa Francesco apparse sulla stampa statunitense in merito alle presunte "crudeltà" del personale militare russo in Ucraina: "Ho espresso indignazione per tali insinuazioni e ho notato che nulla può scuotere la coesione e l'unità del popolo russo multinazionale" ha detto Avdeev. 

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