ANBI: "Traditi i Siciliani", naufraga ancora la riforma dei Consorzi di bonifica

Vincenzi (ANBI): "È inaccettabile che la bocciatura di un provvedimento indispensabile per il futuro del settore primario dell’Isola avvenga in Aula per mano di franchi tiratori"

di Redazione
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ANBI: "Perdono i Siciliani", affossata la riforma dei Consorzi di bonifica dopo 30 anni di commissariamento

La Sicilia perde ancora un’occasione: è questo il duro commento di Francesco Vincenzi, appena confermato alla guida dell’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), in merito all’ennesimo fallimento della riforma regionale riguardante i Consorzi di bonifica e irrigazione dell’Isola, commissariati da ormai tre decenni.

In Sicilia hanno perso i Siciliani”, dichiara senza mezzi termini Vincenzi, esprimendo profonda delusione per l'affossamento in Assemblea Regionale di un disegno di legge considerato essenziale per il futuro dell’agricoltura siciliana. “Rispettando il ruolo delle opposizioni – prosegue Vincenziè inaccettabile che la bocciatura di un provvedimento indispensabile per il futuro del settore primario dell’Isola avvenga in Aula per mano di franchi tiratori, che rispondono a logiche, che esulano dal merito del provvedimento".

Secondo Vincenzi, il problema non risiede più nei dettagli tecnici della riforma, ma nella sua stessa possibilità di approvazione. Una mancata ristrutturazione dei Consorzi rischia infatti di tenere la Sicilia in una condizione di perenne emergenza gestionale, ostacolando qualsiasi prospettiva di ritorno alla normale amministrazione democratica. Elementi fondamentali come l’autogoverno e la sussidiarietà, che garantiscono efficienza e funzionalità nella maggior parte del territorio nazionale, rimangono assenti nell’Isola. Di conseguenza, le competenze presenti negli enti consortili siciliani vengono sistematicamente svilite da un sistema che, invece di promuovere il miglioramento, frena ogni possibilità di sviluppo. Tutto questo continua a generare gravi ricadute su comparti strategici come l’agroalimentare e il turismo, già messi a dura prova dai crescenti problemi legati alla gestione idrica, resi ancor più urgenti dall’avanzare della crisi climatica.

Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, sottolinea con amarezza come nemmeno le più gravi conseguenze recenti siano riuscite a smuovere la politica regionale da atteggiamenti autoreferenziali e miopi. “Purtroppo non sono bastati l’incapacità di accedere ai fondi P.N.R.R., né l’abbattimento di capi animali per l’impossibilità di nutrirli e dissetarli, né i recentissimi record di calura raggiunti in alcune zone dell’Isola a far recedere la politica da opachi particolarismi, che continueranno a condizionare pesantemente le prospettive economiche ed ambientali con inevitabili ricadute occupazionali”.

Nonostante l’amarezza per l’ennesima occasione mancata, Vincenzi ribadisce l’impegno dell’ANBI nel continuare a lavorare per rafforzare e rilanciare i Consorzi siciliani. “Lo sconcerto di questi momenti – conclude – non porterà comunque ad un nostro disimpegno per rilanciare enti, che devono essere messi nelle condizioni di poter sviluppare potenzialità pari a quelle delle altre regioni italiane”.

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