Osservatorio ANBI: settembre con temperature da agosto, il Nord Puglia rischia la desertificazione senza piogge autunnali

Vincenzi (ANBI): "Tutti dobbiamo accelerare sugli interventi di adattamento alla crisi climatica, perché le comunità hanno bisogno di soluzioni concrete"

di Redazione
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Osservatorio ANBI: fiumi in calo e laghi sotto pressione in un settembre rovente, il Nord Puglia minacciato dalla desertificazione e i ghiacciai alpini in costante ritirata

Un settembre che assomiglia sempre più ad agosto, con temperature elevate, scarse precipitazioni e riserve idriche in calo. È il quadro tracciato dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che lancia l’allarme soprattutto per il Nord della Puglia: solo piogge autunnali consistenti potranno evitare la desertificazione della Capitanata, già oggi costretta a sacrificare parte delle proprie colture di pregio. Nei serbatoi della provincia di Foggia restano poco più di 58 milioni di metri cubi d’acqua, mentre nella prima decade di settembre non è caduta neppure una goccia di pioggia.

Situazioni critiche si registrano in tutto il Sud. In Basilicata, in una sola settimana, i bacini hanno perso quasi 9 milioni di metri cubi d’acqua, un dato che richiama più l’estate piena che l’inizio dell’autunno. In Sicilia, tra agosto e settembre, le riserve sono diminuite di oltre 46 milioni di metri cubi: nonostante valori migliori rispetto al 2024, il deficit resta vicino al 30% rispetto alla media degli ultimi 15 anni.

È sempre più evidente la necessità di completare gli schemi idrici e creare le condizioni di trasferimento dell’acqua tra territori. Tutti dobbiamo accelerare sugli interventi di adattamento alla crisi climatica, perché le comunità hanno bisogno di soluzioni concrete”, sottolinea Francesco Vincenzi, presidente di ANBI.

L’allarme arriva mentre si ricorda il terzo anniversario della devastante alluvione nelle Marche del 2022, che causò 13 vittime e oltre due miliardi di euro di danni. Oggi lo scenario opposto, fatto di siccità estrema e riserve idriche al limite, rischia di compromettere la sicurezza alimentare e ambientale di intere aree del Paese. Secondo il direttore generale di ANBI, Massimo Gargano, “è indispensabile realizzare interventi di adattamento per aumentare la resilienza dei territori. Un importante contributo arriverà dai 957 milioni del primo stralcio del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico, appena firmato dal ministro Matteo Salvini”.

Intanto, il clima anomalo si fa sentire anche al Nord. In Valle d’Aosta le temperature continuano a superare i 30 gradi e lo zero termico ha toccato ripetutamente i 5.000 metri. Una condizione che accelera lo scioglimento dei ghiacciai alpini, ridotti in superficie di oltre il 50% negli ultimi cento anni. La fusione glaciale, che contribuisce fino al 40% del flusso nei bacini montani secondari durante l’estate, rischia così di diminuire progressivamente, aggravando i periodi di scarsità idrica.

Sul resto della Penisola, la situazione appare a macchia di leopardo: se i grandi laghi settentrionali si attestano su livelli superiori alla media (Verbano 84%, Lario 58,8%, Benaco 73,6%, Sebino 61,4%), i fiumi mostrano andamenti divergenti. Il Po, lungo tutta l’asta, registra portate in calo da monte fino a Boretto, mentre in Emilia-Romagna diversi corsi d’acqua appenninici superano le medie stagionali. In Toscana l’Arno segna un deficit del 35% e l’Ombrone resta sotto il minimo vitale, mentre nel Lazio cresce il livello del lago di Bracciano ma calano i bacini di Nemi e Albano.

A rendere più incerta la prospettiva è anche il riscaldamento del Mar Mediterraneo, con temperature fino a 2 gradi sopra la media, in particolare lungo le coste della Sardegna meridionale: un’anomalia che aumenta il rischio di fenomeni atmosferici estremi con l’arrivo delle correnti fredde autunnali. L’Italia resta quindi sospesa tra due estremi climatici, alluvioni e siccità, che, avvertono da ANBI, impongono un’accelerazione senza precedenti nelle politiche di adattamento e gestione delle risorse idriche.

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