Omicidio di Varese, scende in campo la Cartabia. La ministra chiede le carte

Avviato con urgenza l'iter per fare luce sul tragico omicidio di Daniele Paitoni, di soli sette anni

Di Lorenzo Zacchetti
Marta Cartabia Ministro della Giustizia
Politica
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Bimbo ucciso a Varese, interviene la ministra della Giustizia Cartabia: "Richiesta di approfondimento"

La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha avviato l'iter di accertamento dei fatti riguardanti il tragico omicidio di Varese, che ha visto il piccolo Daniele Paitoni, di soli sette anni, ucciso dal padre Davide. Il fatto che il genitore fosse sottoposto al regime degli arresti domiciliari per via di un atto di violenza (una coltellata a un collega) ha aperto numerosi dubbi sull'opportunità di consentire un incontro col figlio senza prevedere delle tutele specifiche per il minore.

Il presidente del Tribunale di Varese, Cesare Tacconi, ha giustificato la decisione del gip spiegando che a carico di Davide Paitoni non risultavano cause pendenti nel settore famiglie. Tuttavia, da fonti di stampa sono emerse notizie rispetto a segnalazioni da parte della madre di Daniele (dalla quale Paitoni si stava separando) in merito a presunti comportamenti violenti da parte dell'uomo.

È possibile che di informazioni di questo genere non vi sia traccia negli uffici competenti? La necessità di fare chiarezza su un tema tanto delicato è stata esposta proprio ad affaritaliani.it da due esponenti politici di orientamento molto diverso. Sia il leghista Jacopo Morrone, già sottosegretario alla Giustizia durante il governo gialloverde, che il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni hanno chiesto alla ministra Cartabia di inviare gli ispettori per fare luce sulla vicenda. E la guardasigilli ha già avviato la sua attività ispettiva, nella forma di una richiesta di approfondimento.

Dalla ministra della Giustizia la richiesta in via di urgenza

Tale scelta, spiegano fonti di via Arenula ad affaritaliani.it, è il passo preliminare per acquisire dagli uffici interessati tutti i documenti, con la relativa cronologia, sul caso in questione. In alcuni casi vengono anche richieste specifiche relazioni sui fatti oggetto di indagine, ma questi approfondimenti “possono anche rimanere di natura meramente documentale. Nella maggior parete dei casi non c'è bisogno di inviare sul posto degli ispettori, perché già nelle carte ci possono essere le ragioni della scelta adottata”.

La richiesta della ministra Cartabia, apprende affaritaliani.it dalla stessa fonte, è stata inoltrata con criterio di urgenza e rappresenta il passo preliminare dell'azione del Ministero che, sulla base delle informazioni raccolte, può poi decidere proseguire con gli strumenti previsti per la sua attività ispettiva: l'ispezione in loco, oppure l'inchiesta amministrativa, nella quale il Ministro si avvale dell’Ispettorato generale per l’esecuzione di inchieste sul personale appartenente all’ordine giudiziario e su qualsiasi altra categoria di personale dipendente dal Ministero della giustizia.

"La procura di Varese aveva chiesto di dichiarare la pericolosità sociale di Davide Paitoni"

Un elemento che certamente andrà analizzato con attenzione da parte della ministra Cartabia è quanto dichiarato dalla procuratice di Varese Daniela Borgonova. In una nota, la magistrata fornisce una versione dei fatti che sembra andare in senso opposto alle precedenti dichiarazioni del Presidente Tacconi: la procura aveva infatti chiesto che venisse dichiarata la pericolosità sociale di Davide Paitoni, quando l'uomo venne arrestato per il tentato omidicio di un collega. Borgonova inoltre afferma: "Di fronte a questa tragedia, a questo gesto sconvolgente, impensabile, ingiustificabile, non possiamo che esprimere la nostra vicinanza alla mamma del piccolo Daniele e impegnarci ancora di più contro la violenza".