Lazio, Donatella Bianchi fa bene a tenersi lontana dalla Raggi: ecco perchè

La giornalista Rai uscita dal cappello magico di Giuseppe Conte e candidata al Lazio si è sempre tenuta lontana dall'ex sindaca di Roma e ha fatto bene: analisi

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Donatella Bianchi fa bene a tenersi lontana dalla Raggi: ecco perchè  

Si muovono cose dalle parti dei Cinque Stelle. A breve – come noto - ci saranno le elezioni regionali nel Lazio e il centrosinistra ha fatto di tutto per perdere cominciando con il presentarsi diviso. Se qualche piccola chance teorica ce la potrebbe avere Alessio D’Amato, attuale assessore alla Sanità, Mister Covid, per il suo impegno vaccinale, le speranze di vittoria di Donatella Bianchi, giornalista Rai uscita dal cappello magico di Giuseppe Conte sono nulle, una presenza formale o poco di più.

Tuttavia c’è modo e modo di perdere e chiaramente la Bianchi vorrebbe farlo con onore, anche per il suo passato. Ed è per questo che la candidata, che è stata presidente del WWF Italia ed è attualmente Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, si è tenuta – aldilà delle dichiarazioni di circostanza - il più possibile lontana da Virginia Raggi, l’ex sindaca di Roma ora semplice consigliera di opposizione. C’era riuscita eroicamente fino a due settimane fa quando ha dovuto cedere e l’ha incontrata il 16 gennaio scorso presso la costosissima sede in Campo Marzio, insieme ad una delegazione di consiglieri capitolini dei Cinque Stelle.

L’incontro, come dicevamo, è stato inevitabile ma la Bianchi ha limitato al massimo i rapporti con la Raggi perché sa bene che dal punto di vista elettorale qualsiasi contatto stretto sarebbe per lei una catastrofe. Infatti Virginia Raggi, nel 2021 ha perso, ma ha perso male mancando il ballottaggio ed arrivando addirittura ultima su quattro concorrenti, con la vittoria di Roberto Gualtieri che è stata accolta –al di là dei colori politici- con grande sollievo dai romani.

Ebbe a scrivere a tale proposito il prestigioso New York Times: "Salita al potere cinque anni fa promettendo un cambiamento, non è stata in grado di arginare il degrado dei servizi e della qualità della vita, che sono diventati un segno distintivo della capitale”. Le vicende della gestione dell’ex sindaca sono troppo lunghe per riportarle tutte. Basti pensare al fallimento totale della politica dei trasporti – con sedi centrali della metro bloccate per un anno - la gestione disastrosa dei rifiuti – Roma finì in prima pagina sui giornali di tutto il mondo- con la differenziata restata al palo, i cinghiali, i gabbiani, i topi, la continua girandola di assessori che ha portato ad un perenne senso di precarietà amministrativa. Ma è stato soprattutto sull’ambiente che il fallimento della Raggi ha convinto i romani a punirla.

Emblematica la vicenda dello Stadio della Roma che ha rovinato il povero Mr. Pallotta a cui qualcuno aveva fatto balenare l’affare, tipo l’ingenuo americano a cui Totò vende la Fontana di Trevi. La Raggi, prima di diventare sindaca, era stata sempre una grande critica della sede prevista e cioè Tor di Valle nel quadrante Roma Sud. Dopo che invece fu eletta cominciò un balletto con la dirigenza calcistica che la vide alla fine favorevole al progetto tradendo le speranze di tutti gli ecologisti ma anche i comuni cittadini che l’avevano votata.

La zona è soggetta a subsidenza e quindi del tutto inadatta a ospitare uno stadio di calcio. Eppure la conversione ci fu. E tralasciamo progetti fantasiosi come quello della costruzione di una teleferica o una improbabile “congiura dei frigoriferi” ordita ai suoi danni che hanno fatto la gioia dei social. E poi c’è il danno che stanno producendo le piste ciclabili con cui l’ex sindaca ha tappezzato Roma. Molte si sono deteriorate subito e tutte stanno procurando gravi problemi alla sicurezza dei cittadini, sia dei pedoni che rischiano di essere investiti perché non hanno più spazio su cui camminare sia per i mezzi di soccorso che non riescono più a passare. Un esempio per tutti è quello della ciclabile realizzata a Pineta Sacchetti che blocca l’accesso delle ambulanze per il Gemelli. 

Si moltiplicano le richieste di eliminarla anche da comitati cittadini spontanei oltre che da forze politiche. Inoltre le ciclabili non le usa quasi nessuno e sottraggono prezioso spazio alle auto e al già caotico traffico romano messo così ulteriormente in ginocchio. E i romani, come dicevamo, hanno presentato un conto salato alla ex sindaca e al Movimento. Per tutto questo fa bene la Bianchi a tenersi il più lontano possibile da lei evitando qualsiasi abbraccio fatale.

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