Guerra, benzina oltre 3 euro al litro e scaffali vuoti. Gli effetti in Italia

Guerra in Ucraina, Parlamento e governo valutano anche gli scenari peggiori

Di Alberto Maggi
Politica
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Aumenti incontrollati dei carburanti, dei prezzi dei beni di prima necessità, delle bollette. Aumenti, come stanno dicendo tutti i politici, spesso immotivati e frutto della speculazione. Il tutto con lo spettro dell'inflazione all'8,4% a giugno. Insomma, potrebbe essere un'estate molto calda, bollente, e non certo per il solito anticiclone africano.

Il governo e i partiti della maggioranza, nelle conversazioni private tra deputati e senatori, non nascondono il cosiddetto worst-case scenario, ovvero un periodo di lacrime e sangue per gli italiani, già provati da due anni anni di devastante pandemia. Se la guerra dovesse continuare a lungo, con il pericolo di un coinvolgimento diretto della Nato, oltre alla guerra commerciale ed economica tra Occidente e Mosca, le conseguenze potrebbero essere molto pesanti per gli italiani.

Oltre all'ulteriore incremento delle bollette di gas e luce (con la proposta del Pd di bonus energia, leggi qui i dettagli), si potrebbe arrivare alla misura drastica del razionamento del gas e della luce, con i servizi sospesi in alcune aree del Paese (a turno e a rotazione) per alcune ore del giorno. Non solo, nelle previsioni peggiori il prezzo dei carburanti salirà alle stelle con la benzina verde e il diesel oltre quota 3 euro al litro. Non andrebbe certo meglio per il gas Gpl, già aumentato negli ultimi dieci mesi del 30,2%.

Non sono da escludere nemmeno i razionamenti dei carburanti con lunghe code ai distributori. Senza parlare poi degli autotrasportatori già sul piede sul piede di guerra che potrebbero bloccare i rifornimenti di ogni tipo. E, di conseguenza, non si possono escludere gli scaffali vuoti nei supermercati e la difficoltà negli approvvigionamenti dei beni di prima necessità. Oltre all'energia, le ipotesi sono quelle di un boom generalizzato del prezzo dei beni di largo consumo. Ad esempio, il pane potrebbe toccare la cifra record di 5 euro al Kg e per una pizza margherita si potrebbe arrivare a pagare fino a 6-7 euro. Aumenti poi per tutta la filiera agricola e per quella della carne e del pesce, visti i maggiori costi per il trasporto a causa del caro-carburante. Per non parlare di frutta e verdura, viste le grandi difficoltà anche per le aziende agricole.

I comuni potrebbero essere costretti a spegnere per diverse ore del giorno l'illuminazione pubblica e tagli e ripercussioni potrebbero esserci anche nei settori del trasporto pubblico locale e anche a lunga percorrenza. Insomma, non è detto che accadano tutte queste cose, ma il governo, come ha fatto capire oggi Draghi in Parlamento, si prepara al worst-case scenario.

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