Qatar-gate, Panzeri fa i nomi per salvare moglie e figlia. Il patto segreto
L'avvocato di Kaili: "Potrebbe coinvolgere politici del Belgio, della Germania e della Francia. Per salvare la sua famiglia firmerebbe qualsiasi cosa"
Qatar-gate, il legale di Kaili attacca: "Panzeri non è attendibile"
Lo scandalo del Qatar-gate continua a tenere banco. Il principale indagato nell'inchiesta che ha travolto il Parlamento europeo adesso è pronto a collaborare seriamente con i pm belgi: Antonio Panzeri potrebbe fare altri nomi in cambio della mancata consegna di moglie e figlia alla procura di Bruxelles. Le due donne resteranno agli arresti domiciliari in Italia. È la svolta - si legge sul Corriere della Sera - legata all’accordo con la magistratura belga per cui l'ex eurodeputato si è impegnato a collaborare con la giustizia rivelando tutto ciò che sa sulle "manovre a suon di mazzette in contanti" di Qatar e Marocco per influenzare la politica del Parlamento europeo. Con il pentimento, oltre ad un trattamento favorevole per moglie e figlia, Panzeri ha prima di tutto ottenuto una condanna a 5 anni di reclusione di cui uno solo da scontare in carcere, più la confisca di un milione di euro, tra cui i 600 mila trovati in casa sua a Bruxelles.
Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri - prosegue il Corriere - sono state arrestate il 9 dicembre a Calusco d’Adda perché accusate di far parte della rete del capofamiglia. La figlia, che è avvocato, è sospettata di aver allestito con la commercialista Monica Rossana Bellini (ai domiciliari) una struttura societaria per riciclare il denaro in contanti versato dagli emissari del Qatar e Marocco. "Panzeri è un testimone inattendibile che, nel tentativo di salvare sua figlia, sua moglie e sé stesso firmerà qualunque cosa gli sia chiesto di firmare", dichiara l’avvocato Michalis Dimitrakopoulos, che difende la ex vice presidente Eva Kaili (ancora in carcere). "Potrebbe coinvolgere politici del Belgio, della Germania e della Francia", aggiunge Dimitrakoupoulos specificando che si tratta solo di "ipotesi non basate su alcuna conoscenza. Non voglio essere frainteso". La risposta dell’avvocato belga di Panzeri, Laurent Kennes, arriva a stretto giro: "Il signor Panzeri non è stato ancora ascoltato come pentito. È quindi assurdo dire che non sarebbe credibile". Intanto oggi arriva a Milano il pm Claise, proprio per interrogare Panzeri.