Riforme, no del Pd al presidenzialismo. I Dem: "Sfiducia costruttiva"

Incontro con la ministra Casellati

Politica

Il Pd ha chiesto di "mettere mano a quel monocameralismo di fatto che si e' venuto a creare con il taglio al numero dei parlamentari"

Sfiducia costruttiva, riforma della legge elettorale e correzione del monocameralismo di fatto che si e' venuto a creare con il taglio dei parlamentari. Sono queste le proposte che il Partito Democratico ha portato all'incontro con la ministra Elisabetta Caselati, nell'ambito dei colloqui che la ministra sta tenendo con le forze parlamentari. Casellati, riferisce chi ha partecipato all'incontro, ha illustrato solo le proposte riguardanti l'elezione diretta del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio. Proposte che i dem respingono i quanto non risolverebero il problema della stabilita' istituzionale e di governo. Anzi, spiegano i partecipanti all'incontro, acuirebbe proprio quei problemi che si propone di risolvere. "Chiediamo invece di ribaltare completamente il metodo", aggiungono fonti parlamentari del Pd, "partendo dall'analisi delle difficolta' della nostra democrazia. se si parte dall'elezione direzza di premier e presidente del consiglio, non si procede nella maniera piu' costruttiva".

Per quello che riguarda la legge elettorale,l'orientamento dei dem e' quello di procedere verso un sistema "piu' vicino a quello tedesco, con la reale possibilita' dei cittadini di incidere sui candidati". Oltre a questo e' stato chiesto di "mettere mano a quel monocameralismo di fatto che si e' venuto a creare con il taglio al numero dei parlamentari" e che fa della seconda lettura dei testi di legge "nient'altro che una ratifica. I provvedimenit vengono approvai ora in una Camera ora in un'altra, ma quando arrivano nell'altro ramo del parlamento non c'e' una vera seconda lettura, ma una sorta di ratifica". Infine i dem hanno chiesto se il governo aprira' un tavolo sulle autonomie, senza ricevere risposta: "La ministra ci ha detto che non quel dossir non e' di sua competenza".

"Abbiamo ribadito alla ministra la nostra posizione. Rispetto alle proposte che ci sono state fatte, sono proposte che prevedono l'elezione diretta del presidente della Repubblica, l'elezione diretta del consiglio dei ministri, abbiamo espresso la nostra contrarieta' perche' riteniamo che la funzione di garanzia del presidente della Repubblica sia assolutamente da preservare e quindi siamo contrari a qualunque iniziativa che possa snaturare o stravolgere o eliminare queste funzioni di garanzia che sono, nel nostro sistema parlamentare, per noi fondamentali", spiega al termine dell'incontro la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani: "Abbiamo detto alla ministra Casellati che se l'obiettivo e' quello di raggiungere una maggiore stabilita' dei governi, le forme per raggiungere questo obiettivo sono altre" rispetto all'elezione diretta del presidente del Consiglio: "Abbiamo fatto delle proposte concrete, ci sono modelli alternativi che, pur non prevedendo l'elezione diretta del presidente del consiglio dei ministri, garantiscoo stabilita' dei governi. Abbiamo fatto proposte su modelli che gia' esistono e abbiamo detto che ci sono strumenti come la sfiducia costruttiva che vanno in questa direzione", ha aggiunto la capogruppo dem.

"Noi chiediamo che ci venga presentato un quadro organico di quello che hanno in mente di fare perche' non si puo' procedere a spizzichi e bocconi e ogni giorni sapere che vogliono intervenire su quello che e' l'impianto istituzionale complessivo dello Stato, degli Enti Locali, delle Province o il tema delle Autonomie, senza un disegno complessivo", sottolinea la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi, mentre il responsabile riforme del partito, Andrea Giorgis, avverte: "L'elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio non risolve nessuno dei problemi della nostra democrazia, ma al contrario rischia di acuirli. Abbiamo chiaro che la nostra democrazia ha bisogno di manutenzione e di cura", aggiunge il senatore dem: "Il problema della fiducia nelle istituzioni rappresentative e' fondamentale, abbiamo anche chiaro che una democrazia riconosciuta, partecipata e' una democrazia capace di affrontare i problemi concreti dei cittadini".

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