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Affari di Genio
Rientro a scuola 2020: sfide e opportunità

[Intervista di Max Rigano a Massimo De Donno per la trasmissione L'Egregio]

Max Rigano - Lunedi comincia un nuovo anno scolastico.  Molte le incognite sulla continuità didattica. Come possiamo aiutare i nostri figli in caso di un nuovo lockdown, che suggerimenti dare alle famiglie?

Massimo De Donno - Ci sono due aspetti fondamentali. Il primo è di tipo emozionale. Abbiamo visto molto chiaramente come il fatto di essere tutti chiusi in casa, senza possibilità di uscire, renda tutto più impegnativo da gestire. Anche le emozioni e i litigi.

Quindi c’è un primo aspetto relativo alla capacità di gestire le emozioni in modo adulto. È un aspetto fondamentale se vogliamo creare un bel clima in casa, perché chiaramente le nostre emozioni poi si trasferiscono ai nostri ragazzi. Quindi il primo consiglio che mi sento di dare è quello di prendersi cura di se stessi e delle proprie emozioni, per gestirle al meglio e in modo propositivo.

C’è poi un aspetto tecnico legato ad un dato interessantissimo emerso durante il lockdown. È emerso infatti che i ragazzi con capacità sviluppate attraverso percorsi di soft skills o percorsi per l’apprendimento di strategie per migliorare la propria capacità di studio, hanno vissuto meglio i momenti della didattica a distanza e del lockdown. Questo perché erano dotati di una strumentazione tecnica, applicabile alla quotidianità, di grandissimo valore che li faceva sentire più capaci di affrontare la situazione.


Max Rigano - Insisti sempre molto sul metodo di studio. Possiamo riepilogare rapidamente su cosa si fonda il metodo che voi proponete?

Massimo De Donno - Proporre un metodo, dal nostro punto di vista, sarebbe come se andassimo da un oculista spiegando che abbiamo un problema di vista e lui ci regalasse i suoi occhiali perché a lui quegli occhiali servono a vederci bene ed è convinto che possano aiutare anche noi a risolvere il problema. Ovviamente con gli occhiali di qualcun altro non potremmo risolvere il nostro problema.

Quindi “un metodo” non esiste. Ma esiste un metodo personalizzato.

Quello che noi proponiamo è uno strumento di identificazione dello stile cognitivo personale di un ogni allievo. Cioè riuscire davvero a comprendere come, al cervello di ognuno di noi con le proprie distinte caratteristiche, piaccia di più imparare le informazioni. Sulla base di questa profilazione dello stile di apprendimento e dello stile cognitivo, aiutiamo il nostro allievo a creare il proprio metodo di studio. Quindi il nostro non è un metodo calato dall’alto ma piuttosto qualcosa che viene cucito sulla persona in base alle sue personali caratteristiche e obiettivi. Il risultato è un grande miglioramento in termini di piacere nello studio, di concentrazione, motivazione, di diminuzione dell’ansia legata allo studio e alle performance.



Max Rigano - Recentemente è stato pubblicato un dato di Save The Children il quale dichiara che sono a rischio 10 milioni di studenti nel mondo che potrebbero abbandonare gli studi e 800.000 in Italia. Perché, secondo te, e come possiamo recuperare questa parte del nostro futuro?

Massimo De Donno - Innanzitutto c’è da dire che il problema dell’abbandono scolastico non è relegato solo a quest’anno e a questa problematica sanitaria in corso. È un problema invece molto all’ordine del giorno da sempre, stando alle statisitche.

Ci sono diverse cause per cui un ragazzo può decidere di abbandonare la scuola. In alcuni casi è dovuto ad una situazione personale di degrado, magari economica, per causa di problematiche particolari in famiglia. Ma in molti altri casi il motivo è collegato ad un sentirsi inadeguati, al non sentirsi capaci di affrontare con risultati soddisfacenti un normale percorso scolastico.

Quindi secondo me sarebbe utile, a prescindere da tutto quello che non dipende dalla scuola come la situazione economica della singola famiglia ovviamente, dare ai nostri ragazzi strumenti efficaci, non solo informazioni. Gli insegnanti sensibilizzati sull’ambito dell’inclusione scolastica, sarebbe importante che aiutassero i ragazzi  anche a creare il loro metodo di studio.

Non sto tirando acqua al mio mulino, è che credo davvero che smettere di essere focalizzati solo sull’insegnamento e cominciare invece ad approcciare la scuola come ambiente in cui si impara ad apprendere, sarebbe una grande svolta. Perché significherebbe per i nostri ragazzi uscire da scuola con la capacità di poter apprendere qualunque cosa interessi loro per poter creare il futuro che desiderano.



Max Rigano - Un elemento fondamentale della formazione dei ragazzi è dato anche dalla propria formazione psicologica e dall'autostima. Quanto sono importanti le Soft Skills nella formazione di un giovane che approda al mondo del lavoro?

Massimo De Donno - Innanzitutto ricordiamo che le soft skills sono le cosiddette abilità trasversali cioè come agire, mentre le hard skills sono le competenze cioè cosa devi sapere. Studi medicina per imparare dove intervenire sul paziente e questo fa parte delle hard skills. Per un medico poi ci sono soft skills specifiche da maturare, che ad esempio riguardano la sua empatia con il paziente, la capacità comunitiva, di ascolto, di lavorare in team.

Allo stesso modo, per quanto riguarda gli studenti, sappiamo che ci sono aspetti emotivi collegati allo studio, fondamentali per poter ottenere risultati soddisfacenti.

Ad esempio, già saper trasformare gli obiettivi di performance in obiettivi di padronanza è una soft skills importantissima. Un obiettivo di performance si distingue da un obiettivo di padronanza a seconda che io abbia il focus solo su cosa penseranno di me gli altri  - insegnanti, compagni, genitori – anziché su cosa mi interessa imparare perché penso possa essermi utile. Già questo cambia completamente l’approccio nello studio.

Collegato a questo c’è anche tutto l’ambito dell’ansia legata allo studio. Quella brutta sensazione, un po’ subdola, che si impadronisce di noi davanti ad un obiettivo di studio o di prestazione. Magari non riusciamo aa definire cos’è che ci spaventa esattamente, cosa ci fa paura, cosa ci fa sentire sotto stress però c’è qualcosa che ci disturba. Può essere collegato all’idea di non essere bravi abbastanza, di non avere abbastanza tempo, di non riuscire ad essere preparati nel modo in cui vorremmo o al fatto che potrebbe succedere un qualche imprevisto che non abbiamo saputo immaginare prima e quindi ci troveremmo impreparati ad affrontare la situazione.

Più l’ansia diventa forte, più grande è l’impatto emotivo e maggiore è l’energia utile che viene drenata via e non può essere spesa nello studio. Quindi la gestione dell’ansia è una soft skills importantissima, come del resto la gestione delle emozioni.



Max Rigano - Sei autore di diversi best seller che hanno molto venduto. Per esempio hai scritto di come si possa imparare rapidamente una nuova lingua ma ti sei cimentato anche sul come la mente può aiutarti a diventare runner. Hai in serbo delle novità?

Massimo De Donno - Gli ambiti su cui mi sono cimentato sono tutti frutto di un’esperienza personale. Ricordo che il messaggio dei 21 giorni è più che altro un messaggio di speranza nel senso che, se facciamo qualcosa con grande dedizione, con gli strumenti giusti, per una sufficiente quantità di tempo allora possiamo veramente trasformare le nostre abitudini, integrando delle nuove abilità. Fra cui può esserci imparare una lingua straniera oppure imparare ad amare un po’ di più l’allenamento fisico e magari anche imparare ad amare una sana alimentazione.

Da poco a questo riguardo ho consegnato da poco le ultime pagine di un libro che ho scritto a 4 mani con Gigliola Braga, nutrizionista esperta nella dieta a zona. Uscità il 29 settembre e parlerà di qual è la nutrizione ideale per poter performare al meglio il nostro cervello e come acquisire delle sane abitudini in tema di alimentazione per poter vedere in appena 21 giorni un cambiamento significativo, minimo magari ma significativo.

Massimo De Donno 
Ideatore del Metodo Genio in 21 Giorni

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