“Gentile Avvocato, a maggio avrebbe dovuto tenersi l’udienza di giuramento del consulente tecnico d’ufficio nella mia causa di separazione. Il giudice però ha rinviato tutto a settembre. È giusto o posso chiedere che la consulenza sia anticipata?”
Ormai da un paio di settimane siamo nella cd fase 2 e i Tribunali si stanno muovendo per la ripresa in sicurezza dell’attività processuale. Molti hanno attuato le Linee Guida del Consiglio Nazionale Forense e altri hanno adottato specifici Protocolli.
Per i procedimenti di diritto di famiglia, la regola è quella della trattazione scritta o della trattazione da remoto.
Su richiesta dei legali e a discrezione del Giudice, però, potrà essere disposta la comparizione personale delle parti in Tribunale in tutte quelle situazioni nelle quali la presenza fisica sia ritenuta indispensabile.
Via libera anche alla ripresa delle consulenze tecniche d’ufficio, ma sempre in sicurezza.
I primi provvedimenti in tal senso ci sono arrivati dai Tribunali di Napoli e Civitavecchia, che hanno adottato misure sperimentali per bilanciare, da un lato, il rispetto delle norme di sicurezza e, dall’altro, la necessità di dare una soluzione immediata alle situazioni familiari più delicate.
Dopo aver disposto la consulenza tecnica, i Giudici hanno fornito precise indicazioni al CTU per lo svolgimento in via telematica di tutti gli adempimenti necessari alla formalizzazione dell’incarico.
E così hanno previsto che “il CTU presti il proprio consenso all’accettazione dell’incarico, effettui il giuramento di rito, indichi orientativamente la data ed il luogo del primo accesso, con unica dichiarazione scritta firmata digitalmente e da depositarsi in via telematica” entro il termine indicato.
I Giudici hanno pensato proprio a tutto.
Innanzitutto, per consentire al c.t.u. di adempiere a quanto disposto, hanno ordinato alla cancelleria di abilitare il consulente all’accesso al fascicolo telematico e quindi a tutti gli atti e documenti del giudizio.
Con il medesimo provvedimento, i Giudici hanno anche indicato i termini sia per lo scambio della bozza di relazione e delle osservazioni di parte, sia per il deposito telematico della relazione definitiva, sia ancora per la durata della perizia; hanno assegnato al consulente l’acconto e disposto che i difensori provvedano alla nomina dei consulenti di parti, sempre in via telematica, entro l’inizio delle operazioni.
Ciò che più conta, in questo preciso momento storico, è che, “se possibile”, anche le operazioni peritali dovranno svolgersi “con modalità telematiche/da remoto”. Del resto, siamo una società assolutamente informatizzata ed è giusto che tutti gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione siano utilizzati anche in questo settore.
Dunque, per rispettare le norme sanitarie e di contrasto alla diffusione del Covid-19, si svolgeranno in via telematica l’accettazione dell’incarico, il giuramento del perito e, laddove possibile, anche le operazioni peritali.
Questa è quindi la soluzione da prediligere e da proporre, con specifica istanza, ove non sia adottata direttamente dal Tribunale.
Chiaramente ci sono test e analisi che il filtro dello schermo non consente e, a questa selezione, è chiamato a rispondere responsabilmente il consulente tecnico d’ufficio.
Sicuramente però la scelta avanguardista adottata da questi Tribunali in una situazione di emergenza potrà essere replicata anche in condizioni di normalità per snellire l’eccessivo formalismo di molte procedure.
* Studio legale Bernardini de Pace
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