L'avvocato del cuore
Genitori separati e vaccino ai minorenni: se non c'è un accordo che cosa fare
"Il padre si oppone alle vaccinazioni della bambina, anche a quelle obbligatorie per l’iscrizione a scuola. Può farlo? E io cosa posso fare per tutelarla?"
“Buongiorno Avvocato, io e mio marito siamo separati e abbiamo l’affido condiviso di nostra figlia, Beatrice. Il padre si oppone alle vaccinazioni della bambina, anche a quelle obbligatorie per l’iscrizione a scuola. Può farlo? E io cosa posso fare per tutelare Beatrice? Posso chiedere l’affidamento esclusivo e decidere da sola?”
Gentile Signora,
la Sua domanda è davvero attuale visto il numero sempre più crescente di sostenitori della campagna no vax, soprattutto dopo la diffusione dei vaccini anti-Covid. Nelle famiglie moderne sono sempre più frequenti opinioni diverse sull’utilità e sulla sicurezza della profilassi e per i genitori può diventare difficile raggiungere l’accordo sui trattamenti medici ai quali sottoporre i figli. La scelta sulla vaccinazione dei minori rientra tra le decisioni che devono essere assunte dai genitori, di comune accordo tra loro, esattamente come quelle relative all’educazione, all’istruzione, alla salute e all’orientamento religioso dei bambini.
La regola della “condivisione” opera sia quando i genitori sono in regime di affidamento condiviso, che è la regola generale nel nostro ordinamento, sia nell’ipotesi di affidamento esclusivo del figlio a un solo genitore. Anche in quest’ultimo caso, infatti, come prevede espressamente l’art. 337quater c.c., “le decisioni di maggiore interesse per i figli sono adottate da entrambi i genitori”.
Un genitore, dunque, può essere escluso dalle decisioni più importanti che riguardano il figlio solo in rari casi di gravissimo pregiudizio per il minore, che portano il giudice ad optare per l’affidamento super esclusivo all’altro. Partendo quindi dalla Sua ultima domanda, chiedere (e sperare di ottenere) l’affidamento esclusivo di Beatrice non impedirebbe comunque all’altro genitore di esprimere il proprio parere contrario.
Il padre di Beatrice, salvo casi eccezionali, avrà sempre il diritto di manifestare la propria opinione sulle scelte che riguardano Vostra figlia, ma questo, in nessun caso, significa essere legittimato ad agire d’arbitrio. Il dissenso deve essere motivato e ragionevole, non meramente strumentale.
Purtroppo, però, il parere contrario dell’altro genitore, anche se ingiustificato – manifestato in ogni ambito decisionale: medico, scolastico (es. opposizione alla scuola privata) o più genericamente educativo (es. opposizione a uno sport ritenuto pericolo o a un viaggio all’estero) – crea una situazione di stallo che può essere superata solo con l’intervento dell’Autorità Giudiziale.
Per poter procedere Lei dovrà dunque rivolgersi a un legale e, con il suo aiuto, chiedere al Giudice di adottare tutti i provvedimenti idonei nell’interesse di Beatrice. Con specifico riferimento ai vaccini obbligatori per legge, la giurisprudenza è dalla Sua parte. I giudici infatti hanno più volte chiarito che “l’omessa vaccinazione si ripercuote negativamente sul percorso sociale-educativo del minore, limitando la possibilità di accesso alle strutture formative”.
In un caso di contrasto tra genitori sull’opportunità di sottoporre il figlio minore a vaccino obbligatorio, il Tribunale di Milano ha addirittura disposto un affievolimento della responsabilità genitoriale (limitatamente alla questione vaccini) del genitore contrario, ritenendo più corretta e, dunque, da far prevalere la scelta dell’altro genitore conforme agli obblighi di legge e all’opinione scientifica largamente dominante.
Meno netto è l’orientamento giurisprudenziale sui vaccini facoltativi. Sul punto, l’onere della prova è anche a carico Suo. Le suggerisco quindi di fornire al Giudice tutta la documentazione medica, a firma del pediatra, a sostegno della necessità, oltre che opportunità, di sottoporre Beatrice a quello specifico vaccino proprio per salvaguardarne la salute fisica.
In bocca al lupo!
*Studio legale Bernardini de Pace