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Il buono, il brutto e il cattivo
Danilo Toninelli, la forza gentile dell’uomo qualunque

Danilo Toninelli ha l'aspetto dell'uomo gentile, educato, quasi stralunato attraversa i corridoi austeri dei palazzi Romani, con l'immancabile stupore nello sguardo, figlio della provincia lombarda schietta e concreta, che non si lascia troppo affascinare dal misterioso canto del potere.
Questo giovane ministro è diventato il simbolo di una sorprendente battaglia con la granitica struttura delle Aziendone di Stato, da sempre mangiatoia infinita tra interessi leciti, e qualche volta dubbi, l'invincibile Golia, da questa parte lui, piccolo avvocato cremonese, un Davide pronto ad essere sbranato dalla Belva Insaziabile.
E invece non è andata così.
Il Candido Ministro, fin dal debutto (e che debutto) ha fatto capire che i giochi potevano cambiare, che la trippa stava per finire e i Gatti avevano tutti i loro buoni motivi per cominciare a preoccuparsi.
Due titoli o tre, TAV, Anas, FS, sarebbe a dire il nervo scoperto della contestazione senile dell'ultima megastruttura causa di scontri stile annisettanta, e le Strade/Ferrovie. Il Presidente Triste ha giocato la vecchia carta dell'anticipo, rinnovando tutto quello che era possibile rinnovare, dando il sapore della nostalgia fiorentina a tutti i cda, possibili e immaginabili. Noblesse oblige.
La TAV si farà? Si cambierà? Non si farà? Deciderà chi, adesso può decidere, e se ci sono elementi non chiari,e siamo certi che ce ne sono da vendere, il nostro Candido avrà ragione di fare la sua parte. Un Uomo Qualunque è tornato ed ha deciso di dare contenuti etici a progetti che altri, quelli che hanno capito tutto, hanno cercato di imporre, l'U.Q. ha trovato la strada per raccontare storie nuove, ha visioni diverse e parla di etica,praticamente un Marziano a Roma.
Dunque il cda fiorentino di FS/ANAS torna ad occupare le anticamere delle segreterie del piddi, o come cavolo si chiamerà il nuovo partito del Giglio, e si prenderà un po' di riposo dopo le fatiche immani nel gestire alcuni piccoli o grandi disastri nazionali.
Quello che piace nel Candido Ministro è la semplicità del gesto e la sua apparente facilità, sembra che tutto possa essere, sembra che cambiare, poi vedremo in quale direzione, sia finalmente possibile, e i cda si lasciano scegliere ai governi in carica, non a quelli in scadenza, caro ex-Presidente Triste.
A poco più di quarant'anni, Toninelli ci ha aperto un'altra breccia nel muro di cemento delle consuetudini politiche italiane, ci ha raccontato che niente è scontato e che i patti accondiscendenti che imponevano l'accettazione passiva del lavoro degli "altri", si possono sciogliere. Quello che veniva considerato fair play non era altro che consociativismo, mantenimento condiviso delle cariche e dello status quo, una norma non scritta ma mai trasgredita
Il grido di dolore che giunge dal Gruppo Intelligente di Controllo, destabilizzato e sull'orlo di una crisi di nervi, ci fa ben sperare, all'insulto, alle copertine e titoli inguardabili, qualcuno può rispondere con pacatezza e forse con qualche idea nuova, e il Candido Ministro ha un'autostrada davanti senza traffico, perchè gli opinionisti sudati dimartedì/ottoemezzo/piazzapulita sono rimasti senza argomenti e senza benzina.

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