Di solito nel periodo estivo, durante l’inizio delle meritate vacanze i giornali cercano la notizia, per dare un piccolo sostegno alle annoiate giornate che precedono Esodi, transumanze e trasferimenti, gli Italiani sono pronti per i lidi, e questa volta resteranno nel bel paese.
Per colpa del Virus, per paura delle contaminazioni internazionali e perché “quest’anno vorremmo scoprire le nostre belle regioni”.
Nascono nuove voglie, “l’arte dietro l’angolo”, l’agriturismo che non avevamo mai considerato, tra un all-inclusive alle Maldive e i Caraibi a portata di mano, ottomila borghi sono pronti ad accogliere decenni distrazione, di “cibo sano”, di natura a portata di mano, di piccoli e grandi capolavori.
L’Italia è il luogo delle meraviglie che anche i nostri neo-turisti nostrani cominciano ad apprezzare, by-passando gli hot-spot di Lampedusa, le neo-movide Romagnole, e le invenzioni dell’ultimo momento (Liscio all’alba, granite di mare, tomboloni, post-yoga per le nonne etc), nella pausa esterofila, il paese si riscopre, un’immensa Autostrada del Sole, una macchina del tempo fissata al 1960.
Nessuno come noi siamo capaci di superare ostacoli, tragedie assortite, rigidità, ”ce la faremo”, tra i crolli verticali di credibilità economica, e speranze misteriose, ci siamo sempre, e uno spritz non si nega a nessuno, con o senza mascherina, vicini o lontani, in attesa degli auspicati cambiamenti.
In effetti tutto funziona come sempre, molti o tanti morti, tanti e troppi guariti, in attesa della resurrezione, aspettando il nuovo miracolo italiano, che di fatto ripete come la bella stagione, ogni anno.
Certo è un Governo guidato da un solo uomo, capace di gestire le rapide di Bruxelles, che presenta conti e a muso duro impone una linea che a Roma considerano necessaria, auspicabile, tanti o pochi soldi serviranno alla costruzione di un successo prevedibile, perché Conte è necessario, aiuta a comprendere l’inutilità dell’azione di governo nei mesi recenti.
Tutto accade con un senso preciso, tutto si riassume, di interseca, si avviluppa, Salvini, Di Maio, e comprimari, Zingaretti aspetta e tanto comunque vada sarà un successo, e l’affanno dei talk show ormai è secondo solo alla totale carenza di argomenti, si naviga a vista ed è l’unica modalità che conosciamo da decenni.
Le agenzie di viaggio hanno rinunciato all’isoletta dove eri sicuro di poter trovare tutti quelli del tuo bar che, con 1500 euro, ma ora si torna ai “borghi più belli del mondo”, e la cronaca nera, nerissima ci consente di restare in contatto con il thriller italiano che ogni estate si consuma, ma il post-covid ci ha reso meno provinciali, e molto più cattivi.
La politica nell’era del “tempo in attesa” ci impone tempi molto compressi, basta uno stormir di fronde per far saltare qualsiasi accordo, anche più responsabile, comunque soggetto all’aleatorietà di compagini partitiche sempre meno affidabili, consapevoli, ponti traballanti, caserme autonome, e bonifici sospesi nel vuoto, riempiono la noia delle nostre cronache.
La politica in fondo è solo una pagina che compone la nostra incomprensibile società giornalistica.
Siamo comunque riusciti, a mantenere lo schema del “tutti contro tutti”, a prenotare direttamente dove frequentavamo le spiagge liguri condominiali, un eterno ritorno alle origini, uno spasso nostalgico, giusto il tempo per aspettare il peggio, e in questo siamo maestri di record mondiali, ma vi sembra possibile che qualcuno possa abbattere questi Italiani?
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