Lerner, De Bortoli, Fazio &co: il salotto radical ora è meno chic
Scricchiola qualche poltrona nel mega-salotto made in Italy di quelli che contano
Vi confesso che questi radical mi sembrano sempre meno chic, e non me ne voglia il Gad che oggi confessa in lacrime che il piddi deve ripartire senza di lui, o Carlo de B. o Ferruccio o addirittura il Paolone che scrive un pezzo preoccupato e preoccupante sulla Povera Lega e sulla politica dei complotti preventivi e JFK, lo sbarco sulla luna e alle illuminate perle storiche. Da conservare.
Che la casta non sia più tanto casta è una grande verità, e che dalle parti dell’italian radical-show spiri un vento che rende nervosi, non c’è timore di poterlo negare.
Che succede dunque nel mega-salotto made in Italy, di quelli che contano? Non è certo tempo di preparare i cartoni, qui non siamo alla Lehman Brothers, ma qualche poltroncina scricchiola, e nell’estate infinita del mondo terrazzaro de Roma/Milano e Provincia, ci si interroga, si fanno congetture, si aspettano le sagge considerazioni di Augias, dopo il riposino.
Ma non è che ci mandano a casa, questi bruti, questi selvaggi?
E ti sembra di vedere lo sguardo della Melato davanti a Giannini in “travolti da un insolito destino”, orde di illetterati che colonizzano le ricche praterie mediatiche di stato, magari cacciando i compagni-filosofi Zoro, Fazio, Littizzeto, veri megafoni d’oro del Sol dell’Avvenir”.
Eppure il Gad, anche in questo giro, ha dimostrato di essere avanti, cool, intransigente con quel mondo falso, di cartapesta che ha pesantemente contribuito a creare, un luna park spacciato per mondo reale con l’obbligo della caccia al Caimano, del taci brutto fascista, e io sono di sinistra anche con la Rolls, che per altro era di mio nonno.
Non è un’apocalisse ma sicuramente il tramonto dello strafigo rosso della Zona Uno mi pare realistica come ipotesi, e ci vorrà tempo per trovare uno straccio d’idea plausibile e confrontarsi realisticamente e senza trucchi con i veri talenti, schiacciati e derisi nelle galere dell’italico oblio.
Restano loro, le invettive di Saviano,che ormai parla solo (a se stesso) di ormeggi, leggi della marineria e acque territoriali, e scrive, questa volta, citando le fonti da cui attinge, il verbo divino.
Da questa parte, quella brutta, sporca e cattiva ,impera il Male, la Subburra Pasoliniana e pure Pasolini, quelli che non hanno mai lavorato in RAI, e non hanno capito che cazzo ci vadano a fare tutti a Capalbio.
Sono tanti ma non molti, sono potenti ma non forti, e cominciano a urlare perché sono stati scoperti, perché il Partito di Martina, ”può ripartire solo dai fischi”, e le casse sono quasi vuote, e il destino cinico e baro li sta facendo precipitare verso una nuova dittatura del proletariato, con cui non riusciranno più a fare i soliti affari come dal 1943-45 a ieri.
Caro Gad, che c’è di male ad essere milionari? I soldi guadagnati onestamente non hanno profumo come quelli guadagnati disonestamente, ma si possono ostentare elegantemente, abitando in attici vista Duomo, arredati sobriamente e se ci si deve comprare una Ferrari sarà di un colore e di un modello di sinistra, così perché va bene tutto ma in zona uno non si possono fare figure di merda.
Sembra lontano il tempo in cui le il Regime Amorfo delle Salme, pontificava da Saxa Rubra, rimpallandosi ovvietà e analisi politologiche da Bar Sport, eppure si autoalimentavano nella loro immortalità, il nulla che li produceva creava quell’aura che li manteneva nell’Eternità, al tepore delle grandi rendite, e sempre solidali, disponibili, quasi, oddio, umili.
E’ bastato poco per farci capire il Vero Grande Bluff, forse non basterà a riequilibrare intelligenze e meriti discriminati per troppo tempo ma almeno vederli preoccupati, accaldati e urlanti, servirà a rendere più allegre queste brevi vacanze a Rimini.