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Il buono, il brutto e il cattivo
Salvini-Orban: in piazza Sanbabilini, Boldrini in crisi d'astinenza tv e...
Milano, l'incontro tra Salvini e Orban (foto: Claudio Bernieri)

Sanbabilini

Ci sono tutti, ma proprio tutti.

La sciura imbruttita con gli shorts alla moda e il braccialetto arcobaleno, in bicicletta molto glamour, e tshirt da 200 euro, finto miserabile.

Qualche reduce d’antan dei centri sociali richiamato in servizio, che ancora non ha capito contro chi stanno protestando e perchè.

Gli allocchi delle periferie che incrociano i politici  ricchi e famosi cui danno del “tu” e credono di essergli amici se non addirittura compagni e c’è ovviamente Lei, la Boldrina che in crisi d’astinenza da televisioni e d’idee, sdogana un no pasaran che non si sentiva dal 1971, ora mancano gli Inti Illimani e poi ci siamo tutti.

I fighetti di San Babila sono tanti rispetto alla piccola piazza e si sono ritrovati per una rimpatriata anti tutto, soprattutto anti tutto quello che non sono loro, e ci fanno tenerezza con i loro cartelli pseudo-violenti che in quella piazza ricordavamo con orrore, ma oggi?

Chi se li fila questi attempati rivoluzionari “a la carte” che cercano un piccolo spiraglio nel vuoto delle opposizioni, e sparare su Orban è facile, e proprio per questo non incide, non cambia la musica.

Fortunatamente erano appena rientrati dal casale toscano, e dopo aver parcheggiato il SUV in garage hanno ripreso  i mezzi leggeri per continuare la guerra pesante al Matteo, che dalla Prefettura ci sembra tutto fuorchè il suo predecessore, cui fanno riferimento i rivoltosi, Mussolini.

Tre luoghi per altrettanti simboli ma mancano le motivazioni politiche, il senso dell’azione si perde nella rabbia caratteriale, nella non accettazione dell’altro che vince e stravince, non convince neanche loro.

La piazzetta non basta per andare a Palazzo Chigi,e la spocchia sempre in grande spolvero, non aiuta, ma almeno si sono ritrovati tutti insieme, ma già pronti a dividersi su tutto: dichiarazioni, slogan, prospettive, leader e colori delle bandiere.

Povera sinistra sinistra, spettro di antichissimi fasti, e incapace di fare politica senza inseguire i vincitori, e il loro enorme consenso, nervosa e riottosa, snobissima e settaria, uno spettacolino da zona uno, solo per un pubblico agitato e inconcludente.

Gli altri, i fascio-nazi-popul-sovranisti agiscono, rischiano, dicono, affermano, e soprattutto fanno o cercano di farlo vedere, e riscuotono successo elettorale, sempre in crescita, perché sembrano parlare come quelli che li votano, cosa insopportabile dalle parti di Piazza San Babila.

Questi nuovi sanbabilini non hanno fatto nessuna manifestazione politica, si sono limitati ad insultare e inveire contro un capo di governo straniero, usando un ministro del nostro governo, e come risultato istantaneo si sono accapigliati per prendersi la miglior inquadratura di telecamera, ma la audience come sappiamo è sempre molto fredda.

Eppure questo urletto milanese ha riportato sul mercato mediatico alcuni dinosauri estinti che fanno già, stamane le prime dichiarazioni programmatiche sulla sconfitta del Matteo e sul futuro della Sinistra, ormai come sappiamo d’estate i giornali hanno bisogno di pagine da dedicare al costume e alla Buoncostume.

Non vogliamo infierire perché il botto era quello di un petardo bagnato, e la piazza in qualche ora è tornata all’occupazione dei Signori dello Shopping Milanese, forse tra di loro non sarebbe stato difficile ritrovare le stesse facce arrabbiate di qualche ora prima.

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