Ue, un'Unione senza più amore. Saviano, il martire santo mancato
Fatti e protagonisti della settimana raccontati dalla penna caustica dell'architetto Maurizio de Caro
Ue, un'Unione senza più amore
Non ci hanno mai sopportato. Non sono mai riusciti a capire fino in fondo il carattere di questo popolo che difficilmente si può analizzare, con caratteri così articolati e complessi da sembrare alieno al resto del continente, e del mondo. Non hanno mai apprezzato quasi tutto quello che ci ha resi forti e grandi, ma che da il senso alla nostra debolezza, come nella Famiglia dei Medici, banchieri, mecenati e assassini.
Hanno usato il Bel Paese come un immenso parco di divertimenti, per poi cercare di incatenarlo agli stereotipi denigratori di “Pizza/Spaghetti/Mandolino". L’Europa grigia e retorica non ama le anomalie, sia pur geniali, non sopporta che una pizza si cucini nel forno a legna, che il vino abbia una provenienza, esempio Barolo e che la mozzarella si faccia addirittura col latte.
Mi chiedo ma perché dobbiamo farci dettare l’agenda, non economica ma identitaria, da un Lussemburghese, o far gestire la tradizione gastronomica millenaria da un olandese? L’Europa voluta, con la solita nostra passione dai vecchi padri fondatori, italiani compresi, semplicemente non vuole evidenziare le differenze creative, estetiche, o antropologiche, tende a creare un “europeo” medio, freddo, prevedibile, triste, sottomesso alla partita doppia dei ragionieri di Bruxelles.
Questa Europa piace solo a quelli che la sfruttano, ha un’autorevolezza molto minore di quella che ciascun stato può esprimere, e perde quasi tutto il tempo in discussioni inutili e surreali, nell’immenso castello che la ospita. Dal nuovo Reich franco-tedesco, si guarda, come sempre, con sospetto, verso quelle nazioni che sono in grado di mettere in discussione leadership e tendenze, i capi di questa Europa piccola piccola sono forti con la Grecia ma deboli, insignificanti verso il resto del mondo.
Le frontiere esterne, che hanno voluto eliminare, verso i mari e monti sono diventate forti, grazie alla Bancona Centrale, verso gli stati membri, allettati dalle promesse monetarie, ma schiavizzate dal volere di una nuova autocrazia berlino-centrica che urla contro una presunta rinascita di neo-fascismi, loro che di questi argomenti sono stati i massimi interpreti della Storia.
L’Europa, dunque, ci vuole ma non sopporta la nostra voglia di critica, rimane sgomenta perché non siamo riusciti a insediare l’ennesimo Re Travicello, ubbidente e prono, e attacca, rimandandoci a settembre in tutte le materie, Roma deve ubbidire perchè forse non è all’altezza di avere un governo democraticamente eletto, solo la Bancona può decidere sul suo futuro sui suoi ministri Loro hanno creato nelle mille sedi scintillanti l’immensa Fattoria degli Animali, dove alcuni sono “più eguali degli eguali”, siamo tutti europei ma fino a un certo punto, e il parmigiano è solo un formaggio qualunque, e che provenga dalle Filippine o dalla Nuova Zelanda poco importa, basta che risponda ai requisiti normativi scritti dall’esperto finlandese.
Loro non hanno capito che l’Europa è solo una burocrazia, un’idea antica e mai realizzata, violentata dalla volontà predatoria dell’Economia, ogni stato europeo è fatto di cittadini che non capiscono il significato dell’esistenza di questo Moloch, che si auto-sostiene dentro schemi insignificanti e incomprensibili.
Loro devono essere europeisti, perché l’Europa è cosa loro, ma noi che non vogliamo ritrovarci sudditi delle due maschere franco-tedesche, coppia di comici imitatori del Nostro Comico Principale (che nel suo mestiere originario è inarrivabile), perché dovremmo continuare a farci piacere un’Unione senza amore e senza passione, un matrimonio d’interesse che non ci interessa più? Noi potremmo andarcene, presto, piano piano senza tutto questo frastuono, e Loro senza di Noi potrebbero morire per la nostalgia della Pizza, degli Spaghetti e del Mandolino. Sai le risate.
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