Lo sguardo libero

Niente di definitivo, Mentana e le conseguenze delle proprie azioni

Di Ernesto Vergani

Di fronte a uno sbaglio “colposo” come quello dei 5 Stelle, il premier può rinunciare ai pentastellati

Le emergenze dell’Italia meritano l’esclusione del M5S

Enrico Mentana passerà alla storia del giornalismo - oltre che per il record delle 100 puntate di fila dedicate alla guerra in Ucraina (si passa alla storia anche così, e lo si dice in senso positivo… come Luca Ronconi, altissimo maestro, è nei libri di storia del teatro per il record di durata di un suo spettacolo) – per aver fatto delle vicende della politica italiana (romana) uno spettacolo, come dimostra la diretta tv in corso sul dibattito al Senato circa le dimissioni di Mario Draghi.

Anche grazie a Mentana, tanti italiani hanno capito – oltre che come il premier voglia bene all’Italia e sia disinteressato: non è un politico di professione e potrebbe guadagnare milioni di euro come consulente nelle organizzazioni economico/finanziarie  di tutto il mondo – quanto sia pragmatico; ha spiegato la necessità di convertire diversi decreti in legge; ci sono poi la gestione del PNRR, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, l'inflazione a livelli record, i salari bassi e il contrasto alla povertà; ugualmente il reddito di cittadinanza e il superbonus 110% saranno ottimizzati. Insomma, molti hanno assimilato che con Draghi a Palazzo Chigi sono in buone mani e possono dormire sonni tranquilli.

Lega e Forza Italia chiedono che i 5 Stelle siano esclusi dal Governo. Come succede per un reato, l’irresponsabilità del M5S è stato un errore “colposo” più che “doloso” - e le conseguenze delle azioni si pagano. E a seguito di uno sbaglio clamoroso, le cose, tutto può cambiare. Anche in politica… niente di definitivo.