Lo sguardo libero
Raimondo Grassi (Italia Sceglie): "Roma ora può tornare a essere una grande capitale europea"

Raimondo Grassi
Il Consiglio dei ministri ha approvato due giorni fa il disegno di legge costituzionale che attribuisce a Roma poteri speciali, modificando l’articolo 114 della Costituzione. La Capitale sarà formalmente riconosciuta tra gli enti costitutivi della Repubblica, con potestà legislativa e autonomia finanziaria e amministrativa. Il provvedimento ha raccolto consensi trasversali: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ha definito “un impegno mantenuto”, il vicepremier Antonio Tajani ha parlato del “compimento di una battaglia storica di Silvio Berlusconi”, mentre anche il sindaco Roberto Gualtieri, esponente del centrosinistra, ha parlato di “una svolta” e di un testo “condiviso”, frutto di una interlocuzione serrata con il Governo. Ora la proposta dovrà passare alle due Camere, con doppia lettura e maggioranza qualificata. Se nella seconda votazione non si raggiungerà la maggioranza dei due terzi, la riforma potrà essere sottoposta a referendum popolare, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione. Ne parliamo con Raimondo Grassi, presidente del movimento civico Italia Sceglie e da sempre sostenitore della necessità di riformare il ruolo istituzionale della Capitale.
Raimondo Grassi, cosa cambia concretamente per Roma con questo disegno di legge?
Finalmente la città potrà esercitare una vera potestà legislativa in ambiti cruciali per la vita quotidiana, come il trasporto pubblico locale, la polizia amministrativa, il commercio, la cultura, il turismo, l’edilizia residenziale pubblica, le politiche sociali e la valorizzazione dei beni culturali. Potrà programmare, decidere e investire senza dover sempre passare per l’intermediazione di Regione o Governo centrale. È un salto di qualità per l’efficienza amministrativa e la credibilità istituzionale della Capitale e dell’Italia stessa, perché rappresenta un modello nazionale che oggi patisce l’inaffidabilità del sistema burocratico, il quale scoraggia miliardi di investimenti esteri nel nostro Paese. Ringrazio sinceramente il Governo guidato da Giorgia Meloni per aver dato finalmente un segnale concreto e coraggioso in questa direzione. Bisognerà fare attenzione a non inciampare nel referendum popolare: è giusto che sia il popolo a decidere, ma se non si andasse a votare a causa dell’assenteismo, tutto sarà stato inutile.
Le altre capitali europee hanno già strumenti simili?
Assolutamente sì. Parigi, Berlino e Madrid godono da anni di uno status speciale che consente loro una gestione autonoma e integrata dei servizi strategici. Roma era una grande eccezione: pur essendo sede di istituzioni nazionali e internazionali, veniva governata con poteri simili a quelli di un comune medio-piccolo. Finalmente si colma questo ritardo storico, non posso che esprimere gratitudine per chi ha avuto la determinazione politica di affrontare un tema rimasto in sospeso per decenni.
Perché questo passaggio è così importante, anche simbolicamente?
Perché restituisce alla città il valore che le spetta, non solo come capitale d’Italia, ma come città globale, centro della cristianità e motore potenziale di sviluppo. Sono passati trent’anni da quando, negli anni ’90, contribuimmo a scrivere la proposta per un distretto autonomo di Roma: oggi, dopo piccoli passi e molte occasioni perse, si apre una possibilità concreta. È un risultato che premia l'impegno civile e politico di tanti e che onora una visione condivisa, anche trasversalmente, da più stagioni politiche.
Cosa serve ora perché la riforma sia efficace davvero?
Servono due cose: l’approvazione definitiva in Parlamento, con tempi rapidi e senza stravolgimenti, e lo snellimento dell’eventuale modifica dell’iter costituzionale, una legge ordinaria che dia gambe operative al disegno costituzionale. Ma soprattutto occorrono risorse adeguate. La Capitale ha bisogno di un sistema perequativo stabile, capace di sostenere le funzioni che le verranno affidate. Grazie a questa legge, potrà attirare un volano economico virtuoso, che la alleggerirà dal dover ricorrere sempre a finanziamenti statali. Questo Governo ha riconosciuto il nostro impegno come movimento civico Italia Sceglie nel proporre e promuovere questa legge come precondizione essenziale per la rinascita e la crescita della città.