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Lo sguardo libero
Si utilizzino i 500 MLD di dollari di Putin e oligarchi per pagare i danni
Vladimir Putin, alla guida della Federazione russa ininterrottamente dal 1999, quale capo di Governo o di Stato

Per colpa dello zar e dei suoi sodali il 90% degli ucraini rischia di finire in povertà nei prossimi 12 mesi

Le azioni, che ciascuno dovrebbe compiere in modo responsabile e in base alla propria coscienza, hanno delle conseguenze (se uno aggredisce una donna, ruba, uccide ecc. ecc. finisce in prigione).  La Russia sta bombardando le principali città dell’Ucraina (Kiev, Mariupol, Kherson, Odessa) lanciando missili sulle case e facendo strage di civili. Sta commettendo crimini di guerra, ossia, come definiscono le regole internazionali, attacchi sia a ospedali, scuole e monumenti, che, deliberati, sui civili, che causano un numero di vittime sproporzionato rispetto all’obiettivo militare.

I combattimenti hanno effetti devastanti negli anni. Per ogni persona morta oggi, dieci ne muoiono in futuro per cause indirette. Aumentano le malattie infettive, psichiatriche, gli abusi di alcol e droghe. La guerra condiziona le economie dei Paesi confinanti, dove arrivano i rifugiati. Vengono distrutti ospedali, strade, ponti, scuole. Si alimenta l’odio trai popoli.

Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Unpd), l'Ucraina rischia di perdere 18 anni di progressi economici se il conflitto si estenderà, con un 90% della popolazione già in povertà o con il rischio di cadervi nei prossimi 12 mesi.  Un terzo degli ucraini potrebbe finire sotto la soglia di povertà, 14 volte di più rispetto a quanto era previsto prima dell'invasione russa. Un altro 62% resterebbe ad alto rischio di povertà.

Le conseguenze delle azioni del regime di Putin si vedono nella stessa Russia – oggi Kiev annuncia che sono già morti oltre 13mila soldati russi… si pensi al dolore di tanti padri, madri, mogli, fratelli, figli -. Le sanzioni economiche stanno facendo il loro effetto. Un rublo vale meno di un penny americano. Il Paese, abbandonato dai marchi occidentali, rischia il default. I russi sono sempre più poveri e umiliati.

Gli effetti della guerra si faranno sentire sull’economia mondiale, le cui stime di crescita sono riviste al ribasso, perché, come ricorda l’Fmi, aumentano i prezzi dell'energia e delle materie prime e le pressioni inflazionistiche dovute alle interruzioni della catena di approvvigionamento e alla pandemia di Covid-19. Gli Stati devono far fronte all’emergenza per sostenere le proprie economie, aiutare l’Ucraina e i rifugiati, già tre milioni.

Gli Stati e le organizzazioni sovranazionali, come l’Unione europea, vivono dei soldi dei contribuenti - in alcuni casi, come in Italia, bisogna purtroppo aggiungere, di quelli onesti, che pagano le tasse -. In un certo senso Putin sta impoverendo letteralmente ciascuno di noi. Il patrimonio personale dello zar secondo fonti autorevoli ammonta a 200 miliardi di dollari, quello degli oligarchi, che gestiscono col suo supporto quasi per intero l’economia russa - governando miniere, giacimenti petroliferi e di gas, aziende chimiche, acciaierie, trasporti, telecomunicazioni, banche, società di investimenti - a 300 miliardi. Ricchezze spalmate in tutto il mondo, da New York a Londra all’Italia, e intestate a mogli, amanti e figli, che studiano nelle migliori università occidentali. Tutti complici e conniventi nel nome del Dio denaro, più che della  nobile grande madre Russia. Sono 500 miliardi di dollari.

Quando la guerra sarà finità, si spera che questo patrimonio sarà utilizzato per ripagare i danni e rimborsare coloro a cui è stato tolto, a partire dai liberi cittadini delle democrazie occidentali, che sono stanchi di pagare di tasca propria per i danni e gli abusi dei tanti avidi tiranni, autocrati, dittatori vari, sparsi in un po' in tutti i continenti, persino nella vecchia e aristocratica Europa.

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