Cronache

'Ndrangheta, truffa allo Stato: sequestrati beni per 2,3 milioni

 

Roma, 26 giu. (askanews) - La Dia di Bologna ha sequestrato beni per 2 milioni e 300mila euro a diverse persone nello sviluppo dell'indagine Aemilia contro la 'ndrangheta in Emilia-Romagna, per una maxi truffa ai danni del ministero dell'Economia e Finanze.Individuata un'operazione fraudolenta della 'ndrine, insieme a esponenti della cosca "Grande Aracri" di Cutro. Sulla base di una sentenza falsificata attestante un inesistente diritto risarcitorio, il ministero a luglio 2010 accreditò oltre due milioni di euro a una società riconducibile a una famiglia di imprenditori edili calabresi, da anni trapiantati nella provincia di Reggio Emilia e vicini al sodalizio 'ndranghetistico emiliano. L'affare, ha ricostruito la Dia, ideato da un faccendiere avvocato napoletano, era stato prospettato alla 'ndrangheta emiliana, che aveva individuato un'impresa che presentasse idonee caratteristiche strutturali in funzione del notevole rimborso che sarebbe derivato dall'attività.Fondamentali nelle indagini le dichiarazioni di "collaboratori di giustizia" del precedente processo Aemila, che ha visto coinvolti esponenti di vertice del sodalizio 'ndranghetistico emiliano e della cosca di Cutro, con la complicità di altri soggetti e professionisti. Le operazioni si sono svolte nella provincia di Reggio Emilia e in Lombardia, Lazio, Campania e Calabria.