Milano, 12 gen. (askanews) - Raccontare il lavoro performativo di un artista attraverso i suoi diari personali. Davide Savorani lo ha fatto, con un volume intitolato "Argh!" E pensato per fascicoli indipendenti, curato da Frida Carazzato e Caterina Riva. Un libro mobile, come la pratica di Savorani, che è stato presentato ed esposto nello spazio Cler di via Padova a Milano, dove abbiamo incontrato l'artista. "L'idea della pubblicazione di Argh - ha detto ad askanews - nasce dal desiderio di raccogliere tutti gli schizzi, gli appunti, le notazioni, i disegni chestanno dietro la mia pratica che è anche performativa, live. Il disegno è il primo approccio, per poi andare a realizzare qualcosa che viene incarnato dagli interpreti che chiamo a fare il lavoro e la performance stessa".La riflessione si muove intorno alla possibilità di un libro di essere supporto mobile, elastico e flessibile alla pratica artistica, ma rappresenta anche un'occasione di approccio diverso alla performance, ne indaga le origini e le ispirazioni. Dando anche uno spazio importante alla parola, quasi come se stessimo ragionando di poesia visiva o di alfabeti dei corpi. "Argh - ha aggiunto Savorani - è un'onomatopea, ed esprime anche secondo le curatrici del progetto qualcosa che è quasi un moto di replica a una frustrazione, ai tentativi costanti di dare forma a qualcosa. Ma è anche un moto di entusiasmo, di rabbia e penso che sia quell'onomatopea che ognuno pronunciandola può caricare di diversi significati".Significati che trovano cittadinanza da Cler, spazio anche'esso mobile e gestito da artisti, che lo hanno immaginato aperto alla ricerca libera sulla contemporaneità.