Economia

Landini (Cgil) apre a finanza etica sulla previdenza integrativa

 

Roma, 28 feb. (askanews) - Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, apre alla finanza etica e sostenibile come veicolo per gli investimenti della previdenza integrativa. A margine del convegno organizzato a Roma da Banca Etica, Landini parla della necessità di assicurare che questi fondi confluiscano nell'economia reale del Paese, del rilancio degli investimenti, ma anche delle disuguaglianze e del contributo che lavoratrici e lavoratori devono poter esprimere sul sistema produttivo."Sicuramente stiamo parlando di risorse molto importanti, in Italia sono quasi 167 miliardi che ogni giorno vengono investiti per garantire una previdenza integrativa alle persone che hanno messo lì dei soldi. E molto spesso si garantisce una previdenza integrativa ma gli investimenti, per garantire questo rendimento, vengono fatti fuori dal nostro Paese. Quindi aprire una discussione su come si sia in grado di utilizzare quella parte di soldi, garantendo il rendimento per chi vuole la pensione integrativa, ma utilizzarli nel nostro Paese per rilanciare gli investimenti, in infrastrutture, sia materiali che sociali, per i processi di cambiamento che ci sono, digitale, di sostenibilità ambientale delle produzioni, io credo che sia uno dei punti decisivi da mettere in campo per creare lavoro e soprattutto per qualificare il nostro sistema produttivo"."Allo stesso tempo, quando si parla di eticità dell'economia, bisogna anche combattere le diseguaglianze che si sono determinate in questi anni - ha proseguito il sindacalista -. Che vuol dire basta lavoro precario. Non è accettabile che chi lavora sia povero. E quindi servono diritti che vengono garantiti e in questo senso vuole dire mettere in discussione la logica dell'appalto, del supbappalto delle finte cooperative che in questi anni si sono determinate. Ma vuol dire anche sancire il fatto che le persone che lavorano, a prescindere dal rapporto di lavoro che hanno, debbono avere gli stessi diritti e le stesse tutele, non si può fare competizione in questa direzione"."Dall'altra c'è bisogno che il governo, in questo caso, e anche le imprese ricomincino ad investire con forza nel nostro Paese avendo una idea di che Paese vogliamo nei prossimi 10-15 anni. E questa credo che sia una battaglia molto importante che dobbiamo fare e noi la facciamo perché vogliamo riaffermare anche in questo una centralità del lavoro e soprattutto dei diritti delle persone che lavorano di poter anche discutere di quello che si produce, di come lo si produce e con quale sostenibilità. Cioè vogliamo dei lavoratori e delle lavoratrici - ha concluso Landini - che possano utilizzare la loro intelligenza anche per discutere e decidere a cosa serve il lavoro che fanno".