Roma, 19 feb. (askanews) - Come previsto la fronda dei 5Stelle si è allungata alla Camera, dove i dissidenti a votare no alla fiducia al Governo Draghi sono stati 16, a cui, se si sommano astenuti e assenti, si arriva a 31. Subito dopo il voto a Montecitorio, il reggente Vito Crimi ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui annuncia, come già al Senato, l'espulsione di chi si è espresso diversamente dal gruppo parlamentare.E il giorno dopo l'ennesima sofferta spaccatura dei 5S, torna in scena l'ex deputato uscito dal Movimento, Alessandro Di Battista, il quale smentisce categoricamente di occuparsi di "scissioni, correnti o nuove forze politiche", e in un post su Instagram precisa di non avere avuto alcun contatto con Italia dei Valori - come trapelato da alcuni avvelenatori di pozzi, dice - per formare un nuovo gruppo con i ribelli, come Renzi con Italia Viva e il Pd.Ad aprire invece agli espulsi è Paola Taverna, che su Facebook invita all'unità e ricorda che i "tanti colleghi che hanno votato in dissenso sono parte fondamentale del Movimento, oltre che amici fraterni e compagni di tante battaglie".