Spettacoli

Tommaso Ragno, dal Nastro per "Nostalgia" al primo film di Roja

 

Roma, (askanews) - Ha appena vinto il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista del film di Mario Martone "Nostalgia", e ora Tommaso Ragno è uno dei protagonisti della 58. Mostra Internazionale del nuovo cinema di Pesaro. Al festival è in veste di giurato del concorso ufficiale, presenta insieme ad Antonio Capuano "Il buco in testa", proiettato in piazza del Popolo, e rende omaggio, in qualche modo, a Martone, con cui iniziò la sua carriera e che oggi la Mostra di Pesaro celebra con una rassegna con tutti i suoi film.L'attore ha un particolare legame con questi due grandi autori napoletani. Di Capuano, a cui anche Paolo Sorrentino ha reso omaggio in "E' stata la mano di Dio", dice: "Antonio è un'opera d'arte per me e quindi essere nel suo mondo, essere in quella intensità. Con Antonio è molto simile, come sensazione, a quella, per quanto posso riferirla io, alla mia esperienza, come quando stai facendo uno spettacolo con il pubblico. Antonio è una persona molto diretta, è schietta, molto franca, e trovo profondamente seducente quella sua vitalità".A Mario Martone Ragno è legato da quando, nel 1988, lo diresse nella tragedia "La seconda generazione". In "Nostalgia" il regista gli ha affidato il ruolo di Oreste, il boss che è stato il miglior amico del protagonista, Pierfrancesco Favino."Mi sento veramente fortunato perché è stata anche quella un'esperienza molto simile a quella di Antonio, poi vedi, Napoli regna: c'è questo Vesuvio in loro, spento, semi attivo, però vuol dire qualcosa. Anche con Mario una cosa, simile, per quanto sia un temperamento diverso, però hanno in comunque questo senso della durata, infatti, questo rapporto anche sai, col mito. In loro c'è questa antichità".Oreste appare solo in poche scene, ma l'attore lo ha reso in maniera potente, tanto da meritare il Nastro d'argento. E in un anno e in una stagione in cui i cinema si sono svuotati, il film di Martone sta avendo un ottimo riscontro di pubblico."Aver avuto una scena così, un personaggio così, che poi è molto legato come è distribuito nella regia, collegato così a quell'intensità, è tanto, no?".Ragno, che anche in teatro ha lavorato con i più importanti registi, da Carlo Cecchi a Luca Ronconi, quest'anno ha ottenuto un grande successo con Massimo Popolizio nello spettacolo "M Il figlio del secolo", e ora rivela: "Riprendiamo a Milano per tre settimane soltanto dalla fine di settembre a metà ottobre e poi farò un'opera prima di cui sono protagonista, diretto e scritto da Alessandro Roja".