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Coronavirus
Covid, di proroga in proroga l'emergenza si fa normalità

Il green pass è alle porte, forse a due velocità, forse a tre, chissà. La misura sarà approvata nel prossimo Consiglio dei ministri, si può ancora sperare in una azione incisiva al governo della Lega e all’opposizione di Fratelli d’Italia. Vedremo.  

Ma c’è un altro aspetto che nessuno considera più, eppure è decisivo. Nel silenzio più totale il governo prepara la proroga dello stato di emergenza, la proroga infinita. Di proroga in proroga, infatti, l’emergenza s’è fatta normalità. Dal punto di vista giuridico la dichiarazione dello stato di emergenza risale al 31 gennaio 2020 e prevedeva una durata di sei mesi, fino al 31 luglio 2020. Poi vi sono state ben quattro proroghe, l’ultima fino al 31 luglio 2021. La durata dello stato di emergenza è regolata dal D. Lgs. n. 1/2018, che all’art. 24 prevede che la decisione sia assunta dal Consiglio dei ministri per una durata non superiore a dodici mesi, prorogabile per non più di ulteriori dodici mesi, per un totale quindi di ventiquattro mesi. Se il governo prorogasse lo stato emergenziale fino ad ottobre o a dicembre 2021 resterebbe senz’altro nei ventiquattro mesi disciplinati dal decreto legislativo. Il problema è un altro, cioè quello che la dichiarazione iniziale non aveva durata di un anno ma di sei mesi, quindi, considerato che le proroghe non possono superare i dodici mesi, il 31 luglio servirebbe semmai la dichiarazione di un nuovo stato di emergenza (con tanto di nuovi presupposti, requisiti e limiti temporali ben definiti) e non l’ennesima proroga incondizionata.

Utilizzando la scusa delle varianti, peraltro causate dalla vaccinazione di massa in corso di pandemia, il governo mira a prorogare lo stato di emergenza per far sì che possa continuare ad utilizzare senza limiti il potere di ordinanza. Se cadesse lo stato di emergenza - cioè se non fosse prorogato - green pass, zone colorate e restrizioni varie non sarebbero più giustificate, e allora si può anche derogare allo stato di diritto perché si possano imporre misure contro lo stato di diritto.

Ma esiste l’emergenza? Non si può negare che la variante Delta stia causando una nuova impennata dei contagi anche nel nostro paese, ma i decessi restano pochissimi (una decina al giorno, anche meno) e i ricoverati in terapia intensiva non sono più di 160-170 su circa 7.000 posti letto disponibili. Se di Covid non si muore quasi più e le terapie intensive sono praticamente vuote, quale sarebbe l’emergenza, quella dei contagi in crescita e di coloro che non si vogliono lasciar vaccinare? Ma si può prorogare all’infinito lo stato di emergenza solo per i contagi e per coloro che rifiutano il vaccino? Crediamo proprio di no.

E in tutto questo il Parlamento che fa? Nulla, forse non chiederà neppure di votare una risoluzione parlamentare sulla proroga dello stato emergenziale. In fin dei conti il governo può adottarla con semplice delibera del Consiglio dei ministri. Insomma, sarà la prima volta  che il prolungamento  dello stato di emergenza avviene  come una cosa naturale,  che non merita neppure di essere discussa. A questo punto siamo arrivati? 

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