Vaccini, dietro la scienza da rotocalco ci sono studiosi che cercano vere cure - Affaritaliani.it

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Vaccini, dietro la scienza da rotocalco ci sono studiosi che cercano vere cure

l'opinione di Paolo Diodati

I veri e sani ricercatori resistono all'assurda campagna di derisione dei non pensanti replicanti radio-tv e cartacei, rimboccandosi le maniche, e tengono duro

Il raffinato sindaco di Trieste, bontà sua, ci tranquillizza affermando che non farà fucilare i disertori di questa guerra combattuta dal Generale Speranza e le sue truppe scalcinate.

Guerra condotta con la tecnica geniale e innovativa del menare i can per l'aia. I cani sarebbero i disertori che andrebbero messi al muro e fucilati e che invece scappano per l'aia, inseguiti da medici e infermieri con la siringa in mano.                                                                                

Disertori che, immagino, darebbero la vita per la Patria, in situazioni serie, ma che ora possono sostenere, a ragione, d'essere addirittura molto più utili alla scienza con il loro atteggiamento, che non il gregge dei non disertori che, in grande maggioranza titubante e a malincuore, ha ceduto a far da cavia, facendosi inoculare i non sperimentati a sufficienza VaVa ("Vaccini Vanescenti"). Più utili perché la Scienza è sempre confronto.

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C'è una folta schiera di studiosi, ricercatori e scienziati di tutto rispetto e in crescita numerica, che difendono sia i no-nazitessera, sia chi non si fida dei VaVa. Perché, per chi non l'avesse ancora capito, è di VaVa che si parla, non dei vaccini che si conoscevano prima! Esatto: VaVa, altrimenti, perché siamo alla terza dose o secondo richiamo, dopo tutte le assicurazioni date all'inizio?

Inoltre, il famoso luminare Bassetti apprezzato da due anni per il parlar spesso felpato, sostiene che l'Italia è diventata "un tamponificio", definizione ovviamente dispregiativa che vorrebbe spingere a limitare o ad eliminare questa possibilità di difesa per gli spregevoli disertori.

Al raffinato sindaco e al famoso luminare, pongo la stessa domanda che feci ai miei due amici più vicini e colleghi di Facoltà (uno è un biofisico, l'altro un fisico della materia, profondo conoscitore anche della biofisica e anche lui esperto di vaccini). Domanda posta seriamente quando iniziò a esser chiara la natura VaVa dei liquidi iniettati.

Quesito che dovrebbero porre tutti i conduttori delle stucchevoli e ripetitive trasmissioni sulle violenze dei contrari alla tessera verde: "Senza polemizzare, rispondete solo a questa domanda, facile e obbligatoria: fate una previsione su quando finirà la catena in atto dei vaccini VaVa...".