Informare, sensibilizzare e fare prevenzione: è questa la missione di Emergency che dalle zone del mondo più a rischio, da qualche mese, lavora e “lotta” fianco a fianco con i detenuti del carcere milanese di Bollate per raccontare senza veli i rischi e le regole legate alla pandemia. L’intervento della Onlus rientra tra i progetti del Team Covid Emergency per la lotta alla diffusione del contagio nelle strutture di accoglienza collettive, particolarmente soggette al rischio di focolai. L’obiettivo è contribuire a rafforzare la consapevolezza della popolazione del carcere, fornendo gli strumenti utili a comprendere il momento particolare e complesso che stiamo affrontando.
Il progetto ha avuto inizio con sopralluoghi effettuati da una squadra composta da due infermieri, un medico e due logisti di Emergency per rilevare i punti di forza e di debolezza della struttura dal punto di vista del controllo e della prevenzione dell’infezione. Successivamente, il team ha visitato diversi reparti del carcere per conoscerne l’attività quotidiana, ascoltando i bisogni espressi dai vari rappresentanti della comunità e realizzato una serie di incontri in presenza e webinar di formazione. Durante tutta la durata del progetto, i detenuti e il personale hanno avuto un ruolo fondamentale, contribuendo con le proprie opinioni, i propri dubbi e avanzando alcune richieste in merito alla prevenzione del virus, e sui vaccini.
“Dal primo sopralluogo del 17 marzo scorso è stato un continuo scambio di idee e consigli con chi vive il carcere tutti i giorni – ha spiegato Francesca Bocchini, capoprogetto del Team Covid di Emergency. “La Casa di Reclusione di Bollate - probabilmente unico Istituto Penitenziario in Italia - è riuscita a concretizzare un obiettivo che, senza Emergency, sarebbe rimasto formale – ha sottolineato Giorgio Leggieri, direttore del Carcere di Bollate -. Si è potuta raggiungere una sicurezza sanitaria che ha visto interagire e con ogni modalità possibile - detenuti, personale penitenziario e personale di EMERGENCY. Un ottimo risultato”.
“La collaborazione con Emergency rientra nella cultura del nostro Istituto, in quanto in dialogo costante con il territorio – ha aggiunto Roberto Bezzi, capo degli educatori del Carcere di Bollate. Siamo molto grati agli operatori della Onlus per la formazione ad hoc che hanno effettuato sia con il personale sia con i detenuti, si è trattato di una sensibilizzazione che partiva dalle peculiarità della struttura e quindi da tutti vissuta come utile e comprensibile. Al contempo un gruppo di detenuti è stato inserito come volontario all'esterno, affiancando altri operatori di Emergency per la preparazione dei pacchi per le famiglie indigenti. Anche nei momenti più difficili è essenziale coltivare uno sguardo verso l'altro e questo rapporto osmotico con la Onlus ne è la prova.”
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