Cristiano Ronaldo è risultato ieri 13 ottobre positivo al coronavirus e al momento è in isolamento dove si trovava quando ha ricevuto il risultato del test: in ritiro con la nazionale portoghese. Ma la sua volontà è di trascorrere la quarantena a Torino, per questo sta organizzando un volo privato, anche se il protocollo vieta ai contagiati di mettersi in volo.
Il campione juventino, però, vorrebbe dimostrare la sicurezza totale in cui viaggerebbe fino all’aeroporto di Caselle, dove verrebbe poi preso in consegna da un’ambulanza che lo scorterebbe fino a casa sua.
Il 28 ottobre è in programma la partita di Champions Juve-Barcellona per cui la squadra italiana vorrebbe fare di tutto per schierare in formazione Ronaldo. L’incognita è però rappresentata dal fatto che la squadra deve presentare la certificazione di negatività al virus entro sette giorni dalla partita alla Uefa Protocol Advisory.
“Sì, mi risulta che Cristiano Ronaldo stia tornando. Non conosco i dettagli della situazione, ma la normativa prevede la possibilità che venga effettuata una richiesta di volo sanitario, denunciato come tale all’Usmaf, l’Ufficio di Sanità marittima, aerea e di frontiera. In questo caso, Ronaldo avrebbe il diritto di volare con un aereo privato, anche con il suo personale: non è necessario un aereo ad hoc. Generalmente in questi casi il viaggiatore viene trasportato con una ambulanza, ovviamente privata, a casa. Certamente per 10 giorni dovrà restare a casa e non potrà allenarsi con la squadra”. Sono queste le parole rilasciate dal dirigente della Asl di Torino Roberto Testi.
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