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Coronavirus
"Tamponi gratis per i ragazzi dai 12 ai 18 anni discriminati dal Green Pass"

Super Green Pass, la discriminazione per i ragazzi dai 12 ai 18 anni è nei fatti: Draghi preveda il tampone gratuito

Entra in vigore da oggi il super green pass, detto anche green pass “rafforzato”. Chi vorrà sedersi al bar e al ristorante al chiuso, oppure andare al cinema, al teatro, in discoteca, alle cerimonie pubbliche, alle feste, ai palazzetti dello sport e allo stadio, dovrà essere vaccinato.

Il certificato verde rafforzato sarà rilasciato dopo 12 giorni dalla prima dose (efficace dal 15° giorno) e sarà valido fino al giorno della seconda somministrazione, dopo la quale la validità sarà di 9 mesi. Per tutto il resto – vale a dire fiere, musei, convegni, aerei, treni e mezzi di trasporto regionali e interregionali, mezzi di trasporto locale, piscine, palestre e relativi spogliatoi, centri benessere, sagre, centri termali, impianti sciistici, parchi divertimento, pranzi o cene post-cerimonie civili e religiose, alberghi e ristoranti in albergo etc – sarà sufficiente il green pass da tampone, valido 48 ore se antigienico rapido, 72 se molecolare, con un costo di 15 euro a tampone.

Il green pass “base”, cioè quello da tampone, sarà sufficiente anche per andare a lavorare, sia nel settore pubblico che in quello privato. Il tutto a partire da oggi fino al 15 gennaio 2022, salvo proroghe, in zona bianca, gialla e arancione, con qualche restrizione in più per quest’ultima, con la particolarità che in zona gialla e arancione il super green pass è in vigore già dal 29 novembre. In zona rossa, tutti a casa!

Non ci vuole invece alcun certificato per andare al supermercato, in farmacia, per accedere ai servizi pubblici essenziali (come ad esempio chiedere un certificato al Comune) e fare shopping. E’ inoltre previsto, a partire dal 15 dicembre, l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, per quello delle forze armate, del soccorso pubblico e la terza dose obbligatoria per i medici e il personale sanitario. Per tutti gli altri, la terza dose è strettamente collegata alla validità temporale del green pass (9 mesi), ma è possibile farla già dopo il quinto mese dalla seconda dose. Questo il quadro generale.

Abbiamo già scritto sulle criticità giuridiche del super green pass, oggi vogliamo invece porre l’accento su un punto in particolare. Il green pass base è obbligatorio a partire da oggi anche per i ragazzi dai 12 ai 18 anni, non per entrare a scuola ma per prendere i mezzi di trasporto locale (bus e metropolitana, tanto per intenderci), cioè – in sostanza – per recarsi a scuola. Ma non solo. Per le visite guidate organizzate dagli istituti scolastici - cioè per visitare mostre, per andare a teatro, ai musei, per gite etc – è obbligatorio quantomeno il green pass da tampone

Il decreto-legge adottato dal governo (dl n. 172/2021) non discrimina gli studenti minorenni vaccinati da quelli non vaccinati o privi di green pass base, tanto è vero che tutti possono entrare a scuola ed è vietato agli insegnanti e al personale amministrativo chiedere i dati sanitari degli allievi, però nella sostanza la discriminazione è nei fatti.

Gli studenti minorenni non vaccinati non potranno andare in gita o alle visite guidate coi compagni se non faranno il tampone (discriminazione sostanziale), quindi altri 15 euro a botta, che si aggiungono ai 15 euro ogni due giorni per prendere i mezzi del trasporto pubblico locale. Per una famiglia è un salasso economico non indifferente. 

Facciamo due conti della serva. Una famiglia di 4 persone, con due figli minorenni over 12 non vaccinati che per andare a scuola devono necessariamente prendere il bus e/o la metropolitana, spenderà 15 euro a figlio tre volte a settimana, alias 360 euro al mese, somma che si aggiunge all’abbonamento mensile per i mezzi (circa 40 euro a figlio ogni mese) e ai tamponi per le visite guidate (in media circa una al mese). In totale, un costo fisso di circa 470 euro mensili fino a quando non si sa, presumibilmente fino alla fine della scuola, cioè altri sei mesi, per un totale di 2.820 euro. Un mutuo!

Senza considerare che, se in una classe ci sono almeno due studenti positivi al Covid (questo vale anche per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria), la classe finisce in quarantena, con altri costi aggiuntivi di baby sitter per le famiglie con figli più piccoli.  

Per aggirare l’ostacolo i genitori potrebbero organizzarsi per accompagnare i figli a scuola in macchina, ma resterebbe il problema dell’abbonamento ai mezzi pubblici, che di solito – per risparmiare – è annuale e si paga in anticipo. Fare richiesta di rimborso al Comune o alla società di trasporto pubblico è una perdita di tempo, non è affar loro. 

La discriminazione dunque è nei fatti. Un bel casino che solo un governo che non ha alcun contatto con la realtà poteva combinare. Una toppa al buco, prevedendo ad esempio la gratuità dei tamponi agli studenti dai 12 ai 18 anni, potrebbe metterla il Parlamento entro il 25 gennaio 2022 nel percorso di conversione in legge del decreto-legge n. 172/2021, ma sperare nel Parlamento oramai è come sperare che nevichi in agosto.

A questo punto, visto che Draghi può tutto ed è uno e trino, c’è addirittura chi lo vorrebbe premier e capo dello stato contemporaneamente, potrebbe essere lui ad emanare un decreto  che preveda la gratuità dei tamponi per gli studenti minorenni dai 12 anni in su. Siamo passati dal diritto alla questua, brutto da accettarsi ma è così. 

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