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Costume
A Gustus l'agroalimentare italiano si mette in mostra

Cibo, cultura, tradizioni. Tre parole che racchiudono l’anima dell’Italia dove ogni prodotto della terra racconta la storia, la cultura, il territorio. Tre parole scandite dall’armonia delle cose autentiche, dove la cucina è emozione, armonia, sintesi perfetta tra gusto e salute, crocevia di culture e saperi. Tre parole che sono la filosofia di Gustus, l’Expò dei sapori mediterranei dell’agroalimentare italiano, dell’enogastronomia e delle tecnologie, in programma a Napoli dal 19 al 21 novembre presso i padiglioni della Mostra d’Oltremare. La fiera, ideata e realizzata dalla società Progecta di Angioletto de Negri, ha come partner istituzionale il ministero delle Politiche agricole, le Regioni Campania, Basilicata e Calabria, UnionAlimentari, Unindustria Napoli e la Camera di commercio, mentre l’Ice si occuperà della parte operativa relativa all’export. Circa 150 gli espositori distribuiti in 27 categorie merceologiche, dai produttori della filiera lattiero-casearia al beverage, dal biologico ai semilavorati, dalle torrefazioni alle conserve ed alla pasta, fino alle specialità regionali e ai produttori di pasti monoporzione per non rendere difficoltoso e pesante il ritorno pomeridiano in ufficio. Obiettivo della kermesse è esportare nei nuovi mercati il modello alimentare di eccellenza italiano, vero motore della ripresa, e creare nuove opportunità di business per le imprese della filiera legate alla Dieta mediterranea. Un obiettivo ambizioso ma possibile da raggiungere. Se l’industria del cibo ha registrato nel 2016 un fatturato di 132 miliardi, con una previsione per il 2017 di 134 miliardi, sono volate le esportazioni che segnano un deciso rialzo: +3% il vino, +4% l’ortofrutta fresca, +7% i formaggi, +6% l’olio. Ancora più grande è la performance delle bollicine italiane che, nella patria dello Champagne, hanno fatto segnare addirittura un incremento a doppia cifra, pari a +57%. Si tratta di risultati più che lusinghieri, dovuti sia all’elevata qualità delle produzioni, sia alla crescente richiesta di prodotti biologici, sia all’accresciuto appeal dei prodotti di IV gamma. Oltre all’internazionalizzazione delle imprese, uno degli aspetti di maggiore innovazione di Gustus 2017 è l’approccio deciso alla formazione degli operatori, diventata ormai un momento irrinunciabile per qualsiasi appuntamento professionale. Alla rassegna parteciperanno inoltre buyers esteri selezionati dall’Ice che incontreranno nell’area b2b i produttori che incontreranno la domanda di circa 50 mercati internazionali dove è in forte sviluppo l’interesse per il Food Made in Italy. Altro colpo grosso nella tre giorni di Gustus è  il 29° Congresso nazionale della federazione italiana cuochi che vedrà la partecipazione di mille professionisti discutere non solo sull’andamento della gastronomia nazionale ma anche sugli aspetti normativi e tecnici della professione di cuoco. Un appuntamento che segue l’accordo siglato ad Atene tra le Federazioni Worldchef dei Paesi del Sud Europa per la promozione e diffusione dei modelli di cucina mediterranea.

Eduardo Cagnazzi

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gustus agroalimentaregustus napoli





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