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Intesa Sanpaolo, Research Department: nel 2024 l’export dei distretti piemontesi supera i 13 miliardi

Perusin (Intesa Sanpaolo): "Le nostre imprese hanno energie, strumenti e risorse per competere con successo sui mercati esteri, puntando sull’eccellenza delle loro produzioni"

di Redazione Corporate

Intesa Sanpaolo, Research Department: nel 2024 i distretti piemontesi segnano un nuovo record di export oltre i 13 miliardi 

Nel 2024, le esportazioni dei distretti industriali del Piemonte hanno raggiunto un nuovo picco storico, superando la soglia dei 13 miliardi di euro. Nonostante la crescita sia stata contenuta rispetto all’anno precedente, con un incremento dello 0,7% a prezzi correnti – pari a un valore aggiuntivo di 92 milioni di euro – il risultato è in linea con la media nazionale dei distretti italiani (+0,9%). Questo risultato conferma la capacità dei distretti piemontesi di distinguersi, soprattutto considerando che l’andamento complessivo dell’export regionale ha registrato una flessione del 4,9% a causa delle difficoltà nel comparto automobilistico torinese.

Nel corso dell’anno, le esportazioni distrettuali piemontesi hanno mostrato una tendenza positiva per tre trimestri consecutivi: tra gennaio e marzo si è registrata una crescita dell’1,1%, tra aprile e giugno dell’1,5%, e tra luglio e settembre del 2,6%. Solo nell’ultimo trimestre, da ottobre a dicembre, si è verificata una contrazione del 2,2%. Questi dati emergono dal Monitor dei Distretti del Piemonte elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo, che evidenzia come, nonostante un contesto internazionale debole, i distretti regionali abbiano mantenuto buoni livelli di esportazione grazie a risultati differenziati sia tra comparti sia all’interno degli stessi.

L’analisi dei mercati di destinazione rivela una crescita complessiva verso le economie avanzate (+0,9%), grazie al contributo positivo di paesi come Germania, Stati Uniti, Danimarca, Spagna, Regno Unito e Svezia. Anche le esportazioni verso i mercati emergenti sono aumentate, seppure in misura minore (+0,3%), trainate principalmente da Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Polonia e India. Al contrario, si segnala un calo delle vendite verso la Cina, la Svizzera e l’Irlanda, così come una contrazione nel mercato francese, che resta comunque il primo sbocco commerciale per i distretti piemontesi.

Gli Stati Uniti si confermano il terzo paese di destinazione per l’export distrettuale piemontese, rappresentando il 9,7% del totale e mostrando un incremento annuo del 3,5%. Tale performance risulta particolarmente significativa per i distretti dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (dove le esportazioni verso gli USA rappresentano il 20,1% del totale), per quello delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (13,4%) e per la Rubinetteria e valvolame del Cusio-Valsesia (9,9%).

Dal punto di vista settoriale, il comparto agro-alimentare ha registrato un andamento nettamente positivo, con un aumento dell’export pari al 4,9%, mentre i settori della meccanica e della moda hanno subito contrazioni rispettivamente del 2,2% e del 2,4%. In termini di singoli distretti, spiccano le performance dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato, in crescita del 19,1%, dei Dolci di Alba e Cuneo, che segnano un +16,5%, e del Caffè, confetterie e cioccolato torinese con un +7,1%. I primi due distretti sono stati inoltre riconosciuti tra le eccellenze nazionali nel Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali pubblicato da Intesa Sanpaolo nell’aprile 2024: i Dolci di Alba e Cuneo si sono classificati al primo posto a livello nazionale, mentre il Caffè, confetterie e cioccolato torinese ha ottenuto la decima posizione. Buoni riscontri anche per l’Oreficeria di Valenza, tredicesima nella graduatoria generale e prima tra i distretti orafi italiani, nonostante una leggera flessione dell’export (-1,8%).

Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato: "Il contesto è complesso, ma la conferma del buon posizionamento competitivo dei distretti piemontesi ci porta a pensare che le nostre imprese abbiano energie, strumenti e risorse per poter competere con successo sui mercati esteri, puntando sull’eccellenza delle loro produzioni. Come banca di riferimento del territorio le sosteniamo nella crescita, anche portandole verso nuove geografie grazie alla nostra importante presenza internazionale. Di recente abbiamo accompagnato negli Emirati Arabi 15 PMI italiane dei settori Food-Agritech e Sistema Casa, tra cui un’impresa del Cuneese, nella prima missione del 2025 volta ad aprire nuovi corridoi commerciali oltre confine. Abbiamo messo a disposizione delle imprese piemontesi 10 miliardi di euro per gli investimenti in innovazione, digitale, sostenibilità, efficientamento energetico, formazione e capitale umano, e sviluppato nuove collaborazioni con le associazioni di categoria. In Piemonte, nei primi mesi dell’anno abbiamo erogato circa 1,2 miliardi di euro a imprese e famiglie, con un’attenzione particolare alle giovani generazioni, favorendone la formazione scolastica attraverso il prestito d’onore, l’inserimento lavorativo con un programma dedicato e l’acquisto della casa con un mutuo a scadenze fino a 40 anni con rate sostenibili".

Nel dettaglio, i distretti agro-alimentari hanno mantenuto un trend di crescita costante durante tutto l’anno, con aumenti trimestrali delle esportazioni pari rispettivamente al 5,8%, 5,1%, 6,1% e 2,9%, per un incremento complessivo del 4,9%, equivalente a 269 milioni di euro. La performance più brillante è stata quella dei Dolci di Alba e Cuneo, che hanno visto aumentare l’export del 16,5%, pari a oltre 303 milioni di euro, con risultati positivi in tutti i principali mercati. Anche il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese ha ottenuto buoni risultati, con una crescita del 7,1%, che corrisponde a circa 64 milioni di euro, supportata anche da un aumento dei prezzi legato a problematiche logistiche e ambientali. Al contrario, il distretto dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato ha chiuso l’anno con una lieve flessione (-1,7%, pari a 33 milioni di euro), nonostante i risultati positivi in mercati chiave come Germania, Stati Uniti, Spagna, Francia e Paesi Bassi. In calo anche il Riso di Vercelli (-1,7%) e, in modo più marcato, la Nocciola e frutta piemontese, che ha perso il 15,2% dell’export per via di una scarsa produzione e costi in aumento.

Nel settore della meccanica, la riduzione complessiva del 2,2% riflette un trend nazionale analogo. Tuttavia, il distretto dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato si è distinto con un significativo aumento del 19,1%, pari a 61,8 milioni di euro, grazie al rafforzamento in tutti i principali mercati. La Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia ha limitato le perdite a un -0,5%, con un miglioramento progressivo nel corso dell’anno, mentre le Macchine utensili e robot industriali di Torino hanno subito un calo più marcato (-7,9%, per un valore pari a -86 milioni di euro). Particolarmente negativa la performance del distretto delle Macchine tessili di Biella, che ha perso il 26,6% dell’export, condizionato soprattutto dalla forte contrazione della domanda cinese, che rappresenta quasi un quarto del mercato di riferimento.

Nel sistema moda, il calo complessivo del 2,4% è stato determinato principalmente dalla flessione dell’Oreficeria di Valenza (-1,8%) e del Tessile di Biella (-2,8%, con una riduzione di 67 milioni di euro), quest’ultimo penalizzato dalla debolezza generale del settore moda e dal rallentamento della filiera del lusso, in particolare nel biellese. Quanto al sistema casa, il distretto dei Casalinghi di Omegna – il più contenuto per dimensione tra quelli monitorati – ha registrato una diminuzione dell’export dell’11,9%, corrispondente a circa 8 milioni di euro.

Infine, i poli tecnologici piemontesi hanno concluso il 2024 con un significativo calo delle esportazioni (-23%, pari a 690 milioni di euro in meno). Questo risultato è stato determinato da un andamento fortemente irregolare durante l’anno, con il Polo ICT di Torino in flessione del 10,3% e il Polo aerospaziale del Piemonte in calo del 28,9%, effetto della natura ciclica del settore, fortemente dipendente da grandi commesse.

Secondo le previsioni del Research Department di Intesa Sanpaolo, nel 2025 l’andamento delle esportazioni dei distretti industriali italiani e piemontesi sarà ancora influenzato dalla debolezza del commercio internazionale e dalle persistenti tendenze protezionistiche che limitano gli scambi. Le performance varieranno sensibilmente a seconda del settore, delle aree geografiche di riferimento e delle strategie di posizionamento adottate. Tuttavia, nuove opportunità potrebbero emergere dai mercati emergenti, attualmente caratterizzati da una domanda più dinamica.